Preschern non cede: «La gente è con me»

MALBORGHETTO. «La gente è con me, a stragrande maggioranza, e condivide l’assoluto diniego alla volontà del prefetto di sistemare una quarantina di richiedenti asilo in un casa colonia del capoluogo». Non recede di un passo il sindaco di Malborghetto, Boris Preschern, che è anche pronto a incatenarsi per evitare l’arrivo di profughi.
«Il mio Comune – ci tiene a farlo sapere - non si tira indietro di fronte a problematiche generali di questo tipo, seppure generate da qualche posizione perlomeno discutibile, ed è anche disposto, eventualmente, a fare la sua parte, ma le autorità regionali devono predisporre un piano di accoglienza che preveda il coinvolgimento di tutti e una ripartizione equilibrata e minimale dei flussi di accoglienza di queste persone tra tutti i Comuni della regione e non solo in alcuni di essi, guarda caso sempre i più decentrati e meno popolosi».
«Non si tratta pertanto, nel modo più assoluto, di una questione di razzismo – sottolinea il sindaco Preschern, annunciando di volere un incontro con la presidente della Regione Debora Serracchiani -, ma di una presa di posizione di fronte a una prospettiva che non ha nè logica, nè senso, per cui lotterò strenuamente per far capire alle autorità preposte le nostre motivazioni».
Il sindaco - che nei prossimi giorni prenderà contatti anche con i colleghi carinziani della valle del Gail dove è pure partita una petizione per evitare che siano realizzati centri di accoglienza in Valcanale - chiede, con lettera, anche spiegazioni al Piccolo Cottolengo di Don Orione, di Santa Maria la Longa, che ha dato disponibilità ad accogliere un numero elevato di profughi nella struttura di Malborghetto. Comunicate le profonde rimostranze per non essere stati, in qualità di ente territoriale, minimamente e preventivamente informati di questa decisione - soprattutto in considerazione delle notissime problematiche sociali e di sicurezza che si vengono a determinare nelle località che ospitano questo tipo di persone -, il primo cittadino di Malborghetto vuole essere chiaro su questa delicata tematica.
«Sul territorio – precisa il sindaco - ci siamo noi e i nostri cittadini e non voi, e al di là della coscienza di ognuno e di aspetti legati alla carità cristiana, che a nostro parere c’entrano ben poco, ci piacerebbe sapere - chiede rivolgendosi ai responsabili della struttura - per quali motivazioni avete dato la disponibilità ad accogliere in un edificio di un paese di 250 abitanti circa che vive di turismo un numero spropositato di persone con problemi di accoglienza, che anche loro malgrado, produrrebbero problematiche incontrollabili». In conclusione, il sindaco di Malborghetto chiede di essere messo a conoscenza, a titolo di completezza di informazione, anche riguardo all’importo del corrispettivo a favore del Piccolo Cottolengo di Santa Maria la Longa concordato con la Prefettura di Udine per l’accoglienza.
«Nel nostro territorio – spiega infine Boris Preschern – ci sono più colonie che sono attive undici mesi l’anno, ma solo in caso di calamità sono state a disposizione delle nostre genti e a nessuno, finora, è passato nemmeno per l’anticamera del cervello che potrebbero essere utili ai tanti valligiani in difficoltà, e non sono pochi, che non sanno come tirare avanti».
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