Pordenone calcio, per lo stadio Tognon scoppia la grana della gestione

PORDENONE. Non basta riqualificare lo stadio di Fontanafredda per consentire al Tognon di diventare la nuova casa del Pordenone calcio. Quell’impianto deve essere anche gestito ed è per questo che l’altra sera in consiglio comunale è scattato il blitz da parte dell’amministrazione.
Da un lato è stata ritirata la convenzione con il Comune di Fontanafredda, in attesa di adeguamenti, e dall’altra è stato presentato un emendamento per consentire alla Gsm, la spa creata dal Comune per occuparsi della sosta, la gestione di impianti sportivi. Non certo del campetto di quartiere, naturalmente, ma di impianti che potrebbero avere una certa valenza, come appunto lo stadio destinato al Pordenone calcio.
L’assessore allo sport Walter De Bortoli ha cercato di rassicurare la minoranza sulla bontà dell’operazione. La modifica allo statuto di Gsm, infatti, non obbliga la società alla gestione degli impianti, ma lascia aperta la porta a questa possibilità.
Il vantaggio? Per l’amministrazione quello di poter affidare direttamente l’incarico a Gsm (che è società in house) senza dover fare una gara che aprirebbe scenari non prevedibili. «Il fine giustifica i mezzi» è stata la evocativa dichiarazione di voto di Francesco Ribetti (Fratelli d’Italia), ma questo non ha convinto le opposizioni. La delibera è passata, anche se non è passata (per un voto) l’immediata eseguibilità.
La Regione ha già stanziato per la ristrutturazione una prima tranche di mezzo milione di euro, che viene trasferita all’Uti perché i lavori non li seguirà il Comune di Fontanafredda bensì quello di Pordenone. L’impegno economico complessivo, come ha spiegato l’assessore De Bortoli in commissione, sarà di 2,5 milioni di euro e consentirà di adeguare lo stadio alle esigenze del Pordenone calcio per la prossima stagione.
La convenzione tra i due Comuni era propedeutica all’operazione, ma pare che con contemplasse l’aspetto gestionale. Da qui la scelta di ampliare le competenze di Gsm.
L’occasione per altro è stata favorita dal fatto che lo statuto di Gsm doveva passare in consiglio per poter approvare la modica che da gennaio consentirà alla società di gestire affissioni e pubblicità (compito che fino a fine anno è in capo a Ica). Questo nuovo business vale circa 1,3 milioni di euro di entrate l’anno. La gestione degli impianti sportivi, invece, è un punto interrogativo. Ma è chiaro a tutti che Gsm, da Spa, deve gestire servizi che siano remunerativi.
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