«Per restare qui bisogna inventare qualcosa»

Danila è nata e cresciuta a Torino, si è innamorata della Carnia quando sposò Massimo Petris, uno dei due titolari del birrificio Zahre. «Amo Sauris più di qualche saurano, se vuoi restare qui o ti inventi qualcosa o te ne vai».
A lei e al marito, come pure a Sandro Petris e alla moglie Slavica, le idee non mancano. L’hanno dimostrato nel 1999 con l’apertura del microbirrificio, uno tra i primi in Italia, che produce una birra senza eguali. Danila attende il marchio Sauris-Zahre con fiducia: «È necessario anche perché quando partecipiamo alle manifestazioni enogastronomiche non portiamo mai solo la birra».
La birra prodotta a Sauris fa leva su una filosofia diversa. A iniziare dall’utilizzo dell’acqua che non ha bisogno di additivi chimici. «Abbiamo puntato su un prodotto veramente naturale che esclude ogni tipo di conservante, che non ammette neppure i solfiti consentiti dalla legge. E proprio perché la birra deve essere conservata a quattro gradi, la vendiamo direttamente».
Senza contare che «più dell’80 per cento del malto utilizzato deriva dalle nostre coltivazioni». Il birrificio può contare, infatti, su 15 ettare di campi situati vicino a Pozzuolo. A Sauris si producono 500 mila litri di birra all’anno. «È una birra semplice, poco luppolata, venduta soprattutto in Friuli Venezia Giulia e in Italia, isole comprese». Si tratta di un’azienda a gestione familiare che oltre ai titolari impiega un ragionere, un aiuto birraio e l’autista che porta la birra in tutto il Friuli. Anche in questo caso tutti locali.
«Lavoriamo parecchio», ammette la signora della birra annunciando le prossime novità targate 2017. «Quest’anno usciranno le zero 33 semirifermentate in bottiglia. Facciamo quattro birre in stile Lager a bassa fermentazione: la bionda Pils, una alla canapa, la rossa Vienna e un’affumicata. L’ultima nata, invece, è la Uber Zahre ad alta fermentazione». E ancora: «Il nostro è un impianto da cinque mila litri manuali che non può lavorare senza uomo. Questa è la nostra filosofia, siamo convinti che l’artigianalità del prodotto viene data da quanto l’uomo è impegnato nella produzione».
A questo punto manca solo il brand Sauris-Zahre per promuovere, come detto, il prodotto e il suo territorio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto