«Oltre ai risparmi il fallimento di Coop spazza via servizi»

AVIANO. Aumentano, con l’approssimarsi di marzo, le preoccupazioni per il destino di dipendenti, prestito sociale e supermercati di Coop Operaie. Il 31 marzo è infatti il termine ultimo per il deposito della proposta definitiva di concordato da parte dell’amministratore giudiziario Maurizio Consoli, nominato dal Tribunale di Trieste per liquidare il patrimonio di Coop Operaie.
Carlo Tassan Viol, assessore a Commercio e attività produttive del Comune di Aviano, per lungo tempo ha fatto parte del consiglio di amministrazione della coope di Aviano e Roveredo e in seguito delle stesse Coop Operaie. «Attualmente – osserva –, si prospettano 50 esuberi in tutta la regione, fra gli oltre 600 dipendenti di Coop Operaie, e l’importante è che gli vengano garantiti ammortizzatori sociali e ricollocamento. L’interesse ad acquisire una parte cospicua di supermercati e punti vendita di Coop Operaie da parte di Coopconsumatori Nordest e Conad può tradursi in una restituzione del prestito sociale fino al 60 per cento. Oltre alla sorte di dipendenti e soci prestatori – prosegue scendendo nel dettaglio locale –, ciò che preoccupa è il futuro per i due punti vendita delle ex Coop Operaie presenti ad Aviano: il supermercato di oltre mille metri quadrati in via De Zan e il minimarket di Marsure. Ad Aviano, in via Nervesa, Coopconsumatori Nordest da oltre 10 anni gestisce un suo supermercato. Bisogna fare ogni sforzo per cercare di salvare gli altri due punti vendita delle ex Coop Operaie. Ventiquattro anni fa – sottolinea –, i soci della coop di Aviano e Roveredo scelsero di unirsi alle Coop Operaie di Trieste proprio per mantenere sul territorio i punti vendita che ora rischiano di essere chiusi, a meno che Coopconsumatori Nordest scelga di mantenere marchio e strutture di Coop Operaie. Altre ipotesi – continua Tassan Viol – potrebbero vedere quei punti vendita rilevati da Conad o garantiti da forme di autogestione dei dipendenti stessi». Tassan Viol evidenzia infine come, qualche mese prima del fallimento, diversi soci della sezione pordenonese di Coop Operaie abbiano bocciato il bilancio della società triestina, «suonando un allarme – auspica – che potrebbe aver permesso ai soci di salvare almeno parte dei loro risparmi».
Sigfrido Cescut
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