Niente più bagni nell’Isonzo Il sindaco: è per la sicurezza

Tommasini: spiace doverlo fare, ma la priorità del Comune è quella di salvaguardare la salute dei cittadini
GRADISCA. «L’ordinanza sulla non balneabilità non c’è ancora perché siamo in attesa delle valutazioni degli enti preposti ai quali ci siamo rivolti, anche alla luce delle segnalazioni fatte da alcuni cittadini, ma è altresì chiaro che il primo compito di un’amministrazione è quello di tutelare la salute e l’incolumità dei suoi concittadini e in questo senso ci siamo mossi, e se e quando si presenterà la necessità di vietare la balneazione sull’Isonzo lo faremo, seppur consapevoli di assumere una decisione difficile per quello che la zona in questione rappresenta e ha sempre rappresentato per i gradiscani». Slitta, presumibilmente di qualche giorno, l’applicazione del provvedimento intercomunale (riguarderà, infatti, anche il Comune di Sagrado) che di fatto vieterà la balneazione nell’area attraversata dal fiume Isonzo e compresa tra le chiuse e la diga di Sagrado e la sponda gradiscana, nota ai frequentatori come “Isonzo beach”. L’area è da anni affollata meta degli amanti della tintarella che trovavano nelle acque fluviali un’alternativa sotto casa alle più caotiche località balneari provinciali e regionali. A lasciarlo intendere è il sindaco di Gradisca, Franco Tommasini, pronto a precisare che la decisione non sarà in ogni caso imputabile al Comune. «Ci sono disposizioni regionali ben precise in merito e in proposito è bene ricordare che in regione sono veramente pochi i siti fluviali che godono dell’autorizzazione di balneabilità». «Il tratto dell’Isonzo in questione, ovviamente – spiega Tommasini –, non lo è, e in questo senso ci siamo mossi, seguendo un iter ben preciso, che richiede determinate valutazioni da parte degli enti preposti, sollecitati anche dalle diverse segnalazioni ricevute in merito alla non totale sicurezza del sito. Per quanto riguarda la qualità dell’acqua non abbiamo al momento dati. Ribadisco che una delibera da parte dei Comuni di Gradisca e di Sagrado al momento non è stata ancora emessa, ma non posso certo escludere che si possa arrivare in tempi brevi all’entrata in vigore del provvedimento. Non parlerei di divieto, in quanto stiamo parlando di un’area che non è balneabile, decisione che ovviamente sarà immediatamente segnalata mediante il posizionamento degli appositi cartelli». Decisione in ogni caso sofferta per il primo cittadino gradiscano, pronto a ribadire il suo punto di vista sul provvedimento: «Molti gradiscani amano quel posto, io stesso l’ho frequentato in passato, è sempre stato la meta balneare preferita da tanti concittadini e sicuramente dispiacerebbe doverla limitare, nel senso che si potrà comunque prendere il sole o passeggiarvi, ma ribadisco che garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini è il nostro primo dovere». Della problematica, in ogni caso, è stato interessato anche il Comune di Gorizia: «Ci stiamo già muovendo in accordo con Sagrado e Gorizia, visto che la tematica è identica per tutti. Le aree, almeno per quanto ci riguarda direttamente, sono sì di proprietà del Demanio, ma per competenza territoriale vige la responsabilità oggettiva del Comune». Date ufficiali sull’entrata in vigore del provvedimento, che di fatto vieterà la balneazione nell’Isonzo nel tratto compreso tra Gradisca e Sagrado, non sono ancora state comunicate, ma non è escluso che i cartelli di “non balneabilità” vengano esposti sulle sponde gradiscane e sagradine dell’Isonzo già tra oggi e domani.

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