Muore a 24 anni sotto una pressa, c'è un indagato per l'infortunio sul lavoro: i colleghi scioperano a San Daniele

SAN DANIELE. C'è un indagato per l'incidente sul lavoro al prosciuttificio Principe di San Daniele, dove ha perso la vita ad Alessandro Alessandrini, 24 enne di Osoppo da 4 anni dipendente dello stabilimento dove svolgeva il ruolo di operaio manutentore.
A iscriverlo nel registro degli indagati il sostituto procuratore Luca Olivotto. Dalla Procura fanno sapere che si tratta di un atto dovuto a garanzia dell'indagato, e che si tratta di una persona facente parte dei vertici aziendali dal momento che non sono state trovate deleghe.
PER APPROFONDIRE:
Lo sciopero davanti all'azienda. Intanto i colleghi di Alessandro, e quelli di tutti e tre gli stabilimenti Kipre, hanno scioperato questa mattina davanti all'azienda a San Daniele.
«Morire nella prestazione della propria attività lavorativa è inaccettabile»: il sindacato torna alla carica sul tema sicurezza. Un evento tanto grave da spingere le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil a convocare un’assemblea pubblica dalle 11 alle 12 sul piazzale antistante il noto prosciuttificio sandanielese.
Una decisione dettata dalla necessità di ribadire il primato della sicurezza sui luoghi di lavoro alla luce di quest’ultimo incidente e del precedente di venerdì scorso, quando all’interno dell’Interporto di Pordenone un 31enne è morto schiacciato da un muletto. Nella nota sindacale diffusa ieri pomeriggio, oltre ai sentimenti di vicinanza, solidarietà e cordoglio espressi alla famiglia del lavoratore tragicamente scomparso, le parti sociali hanno dichiarato l’intenzione di avviare «un immediato confronto con l’azienda per accertare se vi siano falle nel sistema di prevenzione e sicurezza in azienda».
Perché «la sicurezza nei luoghi di lavoro – si legge ancora – non deve essere considerata da nessuno un costo o una perdita di tempo, tantomeno un parametro di scambio, ma un modello culturale che deve essere patrimonio di tutti, nessuno escluso. Ogni lavoratore deve poter avere la certezza che al termine della giornata lavorativa rivedrà i propri cari».
Dopo mesi di forte calo degli infortuni denunciati all’Inail (-25% tra gennaio e maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e dei casi mortali, scesi da 9 a 6, causa la drastica riduzione di ore lavorate a seguito del lockdown e la crisi economica scatenata dall’emergenza Covid, in una sola settimana il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro torna con prepotenza all’ordine del giorno.
Villiam Pezzetta, segretario generale di Cgil Fvg, dà l’allarme e avverte: «Le condivise preoccupazioni per l’evolversi dello scenario economico e occupazionale non possono mettere in secondo piano l’attenzione per la sicurezza, che deve restare una massima priorità. Non è accettabile continuare a pagare un tributo così alto in termini di vittime, peraltro anche di giovanissima età».
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