Morto Vito Favero, ciclista e albergatore

Da professionista giunse secondo al Tour 1958, in cui vestì la maglia gialla per 9 giorni, e vinse due tappe al Giro d’Italia

PORDENONE. Il ciclismo è in lutto. Venerdì sera, nella sua abitazione di Sarmede, in provincia di Treviso, all’età di 81 anni si è spento Vito Favero. Asso del ciclismo a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, Vito ha combattuto per nove mesi contro un tumore al pancreas che non gli ha dato scampo. Passista scalatore, è stato professionista dal 1956 al 1962 togliendosi grandi soddisfazioni. Il suo anno di gloria è stato il 1958, quando è andato vicino a vincere il Tour de France prima e il campionato del mondo poi.

Selezionato per la Grande Boucle dal commissario tecnico della nazionale italiana Alfredo Binda, che gli assegnò il compito di gregario del capitano Gastone Nencini, Favero conquistò inaspettatamente la maglia gialla e contese sino alla fine il primo posto nella classifica generale al lussemburghese Charly Gaul. In quella edizione del Tour de France vestì il simbolo del primato per nove tappe. Venne convocato anche per i mondiali su strada di Reims, vinti da Ercole Baldini, gli ultimi disputati dal “campionissimo” Fausto Coppi che lo scelse come compagno di stanza in virtù del suo carattere taciturno e disciplinato. Favero ripagò la fiducia piazzandosi al quarto posto. Nella sua carriera vinse anche due tappe al Giro d’Italia (la Pescara - Napoli del 25 maggio 1957 e la Genova - Torino del 3 giugno 1959), una al Tour de France (la Metz - Namur del 26 giugno 1959), una al Giro di Sardegna (la Cagliari - Nuoro del 26 febbraio 1959) e due alla Parigi - Nizza - Roma nel 1959. Ha indossato le maglie di Bottecchia (1956 e 1957), Atala - Pirelli (1958-1961) e Torpado (1962).

Appesa la bicicletta al chiodo, con l’amata moglie Giuseppina Favero aprì l’albergo Damodoro in via Montereale a Pordenone, avviandolo per qualche anno prima di passare definitivamente la gestione ai figli Tiziana e Paolo, gli attuali titolari. Preferì tornare a occuparsi della vigna, nella natia Sarmede, continuando a coltivare la passione per il ciclismo da cicloamatore prima e da ospite d’onore poi. Da anni faceva parte del direttivo dell’Associazione glorie del ciclismo triveneto. In occasione del suo 80º compleanno il giornalista Rai Domenico Iannacone gli ha dedicato il documentario intitolato “Vito Favero, il gregario in maglia gialla”.

I funerali saranno celebrati martedì, alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Sarmede.

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