Morìa di api, cominciati i dissequestri: terreni restituiti

I decreti di restituzione dei terreni seguono le decisioni di due collegi del Tribunale del Riesame di Udine che, con argomentazioni diverse, hanno annullato i provvedimenti di sequestro preventivo chiesti dalla Procura e firmati da cinque gip dello stesso tribunale di Udine.

L'originale provvedimento di sequestro prevedeva l'apposizione di un vincolo al terreno nella sola forma della inibizione alla coltivazione di mais conciato con qualsivoglia principio attivo tossico per le api.

L'indagine ipotizza il reato di inquinamento ambientale a carico di un elevato numero di persone, tra titolari di aziende agricole, conduttori di fondi, esecutori delle semine e beneficiari di contributi Pac, di terreni in un raggio di 1,5 chilometri dagli apiari in cui si sono verificati i fenomeni di moria e spopolamento.

Secondo l'accusa, l'utilizzo nella semina del mais 2018 di un fitofarmaco consentito dalla legge sarebbe avvenuto in maniera difforme dalle prescrizioni di sicurezza elencate nelle stesse schede ed etichette del prodotto.

Erano stati gli agricoltori destinatari del sequestro a impugnare il provvedimento con i propri legali, gli avvocati Cesare Tapparo e Alberto Tedeschi, davanti al Riesame.

La Regione, attraverso l'assessore alle Risorse agroalimentari, valuta positivamente la notizia relativa all'avvio della procedura di restituzione dei terreni sequestrati lo scorso marzo nell'ambito dell'inchiesta sulla moria di api nelle campagne friulane.

Nel rispetto delle competenze di tutti i diversi soggetti coinvolti e attivi nella vicenda, l'Amministrazione regionale auspica che, quanto prima, si possa fare chiarezza al fine di stabilire e avviare una linea comportamentale propedeutica a normalizzare l'operatività dell'intero sistema, obiettivo rispetto al quale la Regione sta lavorando da tempo.