Meteo e non solo: Lignano così non va

LIGNANO. I pedalò sono parcheggiati a riva. Uno accanto all’altro sotto un cielo che non promette nulla di buono. Ovunque, nuvoloni grigi che non accennano ad andarsene.
Sono le 10. La spiaggia è deserta e tutti gli ombrelloni sono chiusi. «Non è proprio giornata», dice Tullio Viotto. Da 23 anni gestisce tre postazioni di noleggio mosconi a Pineta e una stagione così assicura di non averla mai vista. L’ennesima domenica persa, l’ennesimo giorno di pioggia di questo mese che di luglio ha solo il nome. E i conti si fa presto a farli.
Rispetto alla scorsa estate si tocca il meno quaranta per cento di introiti. «Bisogna sempre avere fiducia – spiega Viotto - ma non è facile. Ogni anno vengono fatti degli investimenti, si cerca sempre di offrire dei servizi di alta qualità ai clienti e di puntare sulla professionalità del personale, però se non c’è il sole la gente non viene. Questo mese, di fatto, abbiamo lavorato bene un solo fine settimana e questo non può bastare anche perché la nostra attività richiede dei costi nel corso dell’anno proprio per offrire agli ospiti il meglio durante l’estate».
Spiaggia. Il nostro viaggio nell’estate nera di Lignano inizia dalla spiaggia. Da chi, più degli altri, dipende dal sole. Venti giorni di brutto su 27 tempo pesano. Preoccupano sempre di più. E demoralizzano. Ce lo conferma Michele, alla sua quarta stagione nella località. Lavora al chiosco del bagno numero 6 dove ieri a metà mattina solo qualche cliente era seduto al bar. «Come si fa a non essere demoralizzati – racconta -. Se fosse stata una domenica di bel tempo nell’arco della giornata avremo fatto dai 400 ai 500 caffè, così ne abbiamo fatti sì e no una decina e questo è solo un esempio. Purtroppo con un tempo simile i turisti non vengono al mare e il calo si avverte».
Negozi. Già, il calo. C’è e si vede. Risaliamo in macchina parcheggiata un paio di ore prima sul lungomare Kechler nelle strisce bianche. Alcuni anni fa si sarebbe gridato al miracolo. Ieri no visto che di posti liberi ce n’era parecchi. Direzione Sabbiadoro. È mezzogiorno e il sole decide di farsi vedere. I turisti nel viale centrale non mancano. Anzi, vista la giornata i più hanno deciso di passeggiare in centro. Pochi, però, quelli che acquistano. «È dura – ci dicono alla pelletteria Garofalo in via Udine – quest’anno saremo a meno venti o forse anche meno trenta per cento rispetto alla passata stagione.
Lavoriamo pochissimo con gli italiani che rappresentano se va bene il 5 per cento dei nostri clienti. Per fortuna abbiamo turisti tedeschi e soprattutto svizzeri, loro ci salvano. La crisi si sente parecchio ma forse Lignano dovrebbe iniziare a proporre qualcosa di nuovo e a essere meno immobile». Scuote la testa anche Alessandro Del Fabbro all’esterno del suo negozio in viale Italia dove si vendono giochi e attrezzature per la spiaggia e dove si noleggiano anche risciò.
«È una stagione dura – commenta -, la crisi e il meteo non ci aiutano ma questi non sono gli unici fattori. Dobbiamo fare i conti con i venditori abusivi che ci passano ogni mattina davanti e questo non è giusto nei confronti di chi qui paga le tasse. Per quanto riguarda i risciò l’attività regge e piace ai turisti peccato che abbiano messo divieti di transito dappertutto e di questa cosa non mi capacito».
Ristoranti e gelaterie. All’ora di pranzo la gente seduta a tavola nei ristoranti non manca. Non tutti i tavoli sono occupati e i numeri che si hanno nel week end scendono nettamente durante la settimana. Anche davanti ai banconi delle gelaterie c’è più di qualche turista. «Non è una grande estate – dicono nella gelateria Morgan Brothers -, sabato che era brutto tempo abbiamo servito una quarantina di coni, è chiaro che se ci fosse stato bello ne avremo serviti molti di più. Quando esce il sole poi la gente viene quindi nel complesso l’attività possiamo dire che regge bene».
Comitato turisti per Lignano. Una crisi che per chi a Lignano ha una casa e trascorre le vacanze da anni è inevitabile. «Lignano finchè non punta sulla qualità – afferma Luciano Cescutti del Comitato turisti per Lignano – non ha futuro. Manca l’attenzione al turista che dovrebbe essere al primo posto. Ad eccezione di Marano non viene messa a disposizione degli ospiti la possibilità di spostarsi nelle città vicine e questo è sbagliato e chi viene qui per la prima volta non torna più».
Commenti dei lettori. Il calo delle presenze del 20 per cento dunque lo si percepisce dai dettagli e da quelli che dettagli non sono. Come emerge dai commenti nel sito web del nostro quotidiano. Da un rapporto qualità prezzo che in alcuni casi lascia l’amaro in bocca e da una generale mancanza di rinnovamento. Il sole gioca a nascondersi e a ricomparire nel primo pomeriggio. La spiaggia piano piano si ripopola. «Ormai il week end è andato – dice una signora – almeno godiamoci quel po’ di sole che c’è».
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