Lignano in crisi, la scossa del sindaco: ora risorgiamo

Meno 20% di turisti? Per Fanotto non è solo colpa del meteo: basta piangersi addosso, tutti dobbiamo fare squadra

LIGNANO. Basta procedere a ranghi sparsi. Basta particolarismi. E basta, soprattutto, piangersi addosso. È necessario «dotarsi di un nuovo metodo di lavoro, in cui si riesca a fare squadra tra pubblico e privato in una visione unitaria della programmazione e della pianificazione».

Di questo ne è convinto il sindaco Luca Fanotto. Certo, non ci sono ricette miracolose per uscire dal netto calo di presenze della stagione, ma è questa la strada che per il primo cittadino deve essere seguita.

«Il mio primo pensiero – dichiara - va alle preoccupazioni che stanno vivendo le aziende della nostra città e in primis a quelle che dipendono principalmente dalle favorevoli condizioni metereologiche: luglio è stato caratterizzato da 19 giorni su 26 dal maltempo, che ha influenzato in senso negativo le valutazioni sulla tenuta della nostra economia turistica».

Un momento difficile quello che sta vivendo Lignano perché «al di là del meteo ci sono anche altri fattori di peso maggiore, quali la crisi economica, l’aumentata concorrenza a livello internazionale, il cambiamento delle modalità di fare vacanza, l’insopportabile pressione fiscale e la spesa legata al costo del lavoro».

Turismo, l'estate più nera di Lignano
Lignano 210 Luglio 2014 113 spiaggia e curiosi Copyright Petrussi Foto Turco Massimo

La ricetta del sindaco Dunque, che fare per uscire da questa situazione? «Non è più possibile – continua Fanotto - procedere a ranghi sparsi. Bisogna superare le vecchie logiche del particolarismo e dotarsi di un nuovo metodo di lavoro, facendo squadra tra pubblico e privato. Questo principio si sta già in parte realizzando: sono stati infatti elaborati un nuovo piano strategico turistico a livello regionale e a livello locale, all’interno dei quali sono state tracciate le nuove iniziative per rilanciare il prodotto della nostra località, anche per il tramite di una riqualificazione della spiaggia».

Da una parte, del resto, ci sono gli imprenditori «che negli anni hanno creduto in questo territorio e nelle sue potenzialità investendo ingenti capitali per rinnovare le proprie strutture con corretto rapporto qualità/prezzo; altri ancora in questo ultimo periodo, hanno risposto alla crisi con investimenti che avranno ricadute positive a lungo termine: si vedano per esempio i progetti delle nuove terme».

Altri purtroppo, soprattutto nell’ambito della recettività extralberghiera, «non hanno seguito questa strada e il loro rapporto qualità/prezzo è oggi fuori dal mercato e in qualche modo vanifica l’immagine complessiva della località danneggiando anche chi ha investito e creduto».

Immobilismo devastante Il calo del 20 per cento delle presenze preoccupa molto. «Tuttavia – continua - non possiamo restare fermi a piangerci addosso, perché l’immobilismo sarebbe devastante. L’amministrazione comunale, dal suo versante, ha fatto delle scelte coraggiose, alla luce delle disponibilità finanziarie sempre più limitate e di regole sempre più stringenti, ha cercato di incidere il meno possibile sulla pressione fiscale delle imprese e dei cittadini e di investire tutto sulla manutenzione per riqualificare l’immagine della città».

«Gli interessi di Lignano – conclude - si ripercuotono sull’intera economia regionale, con ricadute anche sull’aspetto occupazionale, e certi giudizi tesi più a screditare con pretestuose polemiche la località e coloro che in essa vi operano non giovano a creare quel clima di collaborazione che il momento richiede. Confidiamo che la Regione in questo processo di rinnovamento faccia la sua parte, sbloccando i finanziamenti legati alla riqualificazione del lungomare Trieste».

La pioggia continua Ieri altra giornata di pioggia. Il fine settimana di brutto tempo annunciato dall’Osmer Fvg è arrivato. Con l’avvicinarsi del temporale la spiaggia si è svuotata in fretta mentre qualcuno ripeteva «un luglio così non l’ho mai visto, sembra di essere a novembre».

 

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