Gli albergatori: ecco cosa dobbiamo fare

LIGNANO. Molto è stato fatto, ma adesso serve altro. Si devono fidelizzare maggiormente i turisti soprattutto quelli tedeschi, svizzeri e austriaci, si deve fare una promozione mirata nei Paesi d’Oltralpe «ripartendo dal comparto ricettivo che ha sempre trainato l’economia di Lignano investendo tempo e denaro».
Ha le idee chiare il nuovo presidente del Consorzio Albergatori Lignano Alberto Valentinis titolare dell’hotel Erica a Pineta. La crisi e il calo di presenze vanno affrontati. Così come il mal tempo. Ovvero, non si può solo rimanere a guardare, ma «sarebbe necessario creare qualche servizio che porti la gente a fermarsi in una giornata di pioggia anche in spiaggia, spiaggia che avrebbe bisogno di essere almeno in alcune parti rinnovata e ammodernata».
Di lavoro, dunque ce n’è da fare, ma parecchi sono stati gli sforzi messi in campo. «Sono stati numerosi gli investimenti fatti dagli albergatori – afferma - Non possiamo dire che è una bella stagione ma molti hanno lavorato bene e seminato in questi anni. Il calo c’è ma gli sforzi sono stati massimi tanto che negli ultimi anni circa l’ottanta per cento delle strutture ricettive si è rinnovato e ha investito per migliorare i propri servizi». La situazione, si sa, non è facile. «In questo momento – continua Valentinis – dobbiamo fare i conti con una situazione turistica con qualche crepa.
C’è la crisi, un nuovo modo di fare turismo, la Regione che sembra non voglia più sponsorizzare i progetti mirati e dunque ci troviamo a raccogliere un’eredità difficile. Per questo come Consorzio ci siamo ripromessi di continuare con uno spirito nuovo sostenendo gli albergatori nelle molteplici difficoltà burocratiche o per esempio nei corsi obbligatori per la sicurezza, invitando gli albergatori stessi a calmierare i prezzi e dimostrando di esserci sempre».
Ci si deve, insomma, rimboccare ulteriormente le maniche. Una precisazione ci tiene a farla il Cal. Il Consorzio, che riunisce 45 alberghi, si dice fin da adesso contrario a una eventuale, se la Regione dovesse darne la possibilità, introduzione nella località della tassa di soggiorno in quanto «rappresenterebbe davvero un duro colpo al turismo della nostra località». (v.z.)
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