Mancano i portalettere e le Poste reclutano nuovo personale dal Sud

I giovani del Friuli Venezia Giulia non rispondono alle proposte di impiego della Spa. L'azienda utilizza molto i contratti a termine: sono 130 su 1.000 i portalettere

Le carenze nel recapito postale continuano. Poste italiane vi fa fronte da un lato operando qualche stabilizzazione dall’altro utilizzando a piene mani i contratti a tempo determinato. Su circa mille portalettere in Fvg ben 130 lavorano con contratti a termine. Rapporti lavorativi a scadenza che tuttavia tra le file dei friulgiuliani non fanno breccia. Anzi. «L’azienda continua ad assumere lavoratori a tempo determinato che si trovano con grande difficoltà e il risultato è che quelli che arrivano in regione nella maggior parte dei casi provengono dal Sud», fa sapere il segretario regionale di Slp Cisl, Domenico La Rocca.

Cercasi personale. All’appello dunque rispondono per lo più dal Mezzogiorno. Ragazzi (e non) disposti a macinare centinaia di chilometri pur di un posto per qualche mese e la speranza in prospettiva di poter essere stabilizzati. L’ispirazione come detto non è delle nostre latitudini.

La Rocca fatica a darsi una spiegazione: «Di certo la disaffezione per il mestiere del portalettere non si deve allo stipendio – assicura –. Parliamo di 1.200, 1.300 euro al mese circa, più tredicesima, quattordicesima e premio di risultato, che equivale a una quindicesima mensilità». Se non per ragioni economiche perché allora i friulgiuliani alla chiamata di Poste non rispondono? «Forse preferiscono cercare altro, qualcosa di più stabile o di meno impegnativo perché così com’è stato ridisegnato il servizio postale, con tanta parte del lavoro svolto al pomeriggio – evidenzia il cislino –, effettivamente è diventato un mestiere più faticoso».

Telefona al portalettere: «Può portarmi le bollette?»


Assunzioni in corso. A distanza di qualche tempo, una cinquantina di ex portalettere (assunti con contratto a tempo determinato) di quella fatica sono stati o saranno in breve ripagati. Dal 2018 a oggi Poste ha infatti varato un piano di stabilizzazioni che in regione ha portato a una prima infornata di 35 persone cui se ne aggiungeranno ulteriori 14 da qui alla fine dell’anno. Numeri che il sindacato saluta con favore, «anche se vorremmo si andasse a stabilizzare molto di più in Fvg – dichiara La Rocca – a causa della cronica carenza di personale nelle file del recapito dove possiamo stimare carenze nell’ordine di una sessantina di unità».

Poste, ventisei nuovi postini in tutta la regione

Potranno coronare il sogno di un posto a tempo indeterminato coloro che hanno avuto nel recente passato contratti rinnovati fino a 32 mesi e che sono stati inseriti dall’azienda in un’apposita graduatoria nazionale. «Al momento – spiega Domenico La Rocca – tutte le assunzioni che sta facendo Poste sono dirette a rafforzare il recapito. A queste si aggiungono una decina di sportellizzazioni, realizzate per far passare qualche portalettere agli sportelli».

Postini over 50. Oltre alla carenza numerica, alimentata dalle ulteriori uscite consentite da quota 100, Poste paga il prezzo di un’età anagrafica dei portalettere sempre più avanzata. Oltre i 50 anni in media. Non pochi per un servizio che in questi anni è chiamato a evolversi al ritmo del mercato, che ha spostato il più delle consegne dal mattino al pomeriggio e che alle tradizionali consegne ha affiancato nuove linee business ed e-commerce. Insomma, una rivoluzione, che hanno pagato cara in prima battuta proprio i postini e le loro famiglie.

«La nuova organizzazione ha creato disagi per i lavoratori che si sono visti cambiare orari, trovandosi il lavoro spostato quasi esclusivamente al pomeriggio. L’azienda ha avviato dei tavoli tecnici ai quali stiamo discuteremo di come affrontare queste complessità, con l’obiettivo di superarle, magari istituendo una turnazione del personale» fa sapere ancora La Rocca che ha partecipato a uno di questi lo scorso 1 agosto a Trieste.

Lettere a giorni alterni nei piccoli comuni friulani: Poste pronta a ripensarci - La mappa


Giorni alterni. Con fine luglio il nuovo sistema di consegna a giorni alterni “Joint&delivery” intanto è andato a regime. All’appello mancavano le zone di Tolmezzo e Codroipo che erano state le prime a partire con la consegna a giorni alterni ma dovevano ancora essere adeguate al nuovo modello di organizzazione che sposta come detto buona parte della consegna al pomeriggio per via delle linee business.

«L’azienda sta facendo grandi performance nel privato, molto meno brillanti nel recapito tradizionale. Dati ufficiosi – conclude il sindacalista – dicono che il Fvg ha più pacchi in consegna di tutto il triveneto in ambito di e-commerce». Mentre il nuovo business vola, quello vecchio scricchiola e in molti paesi, a sentire la gente, bisogna attendere il recapito della posta per giorni.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto