UDINE. Spiraglio in Poste Italiane: in vista la marcia indietro sulla consegna a giorni alterni. Il nuovo amministratore delegato, Matteo Del Fante, aprendo all’introduzione dell’e-commerce anche per il colosso nazionale, punta a rivedere il Piano (lacrime e sangue) messo a punto dal suo predecessore Caio.
L’arricchimento del servizio restituirebbe anche al Fvg la presenza quotidiana del postino. La contrattazione si apre a novembre, ma i primi segnali sembrano essere positivi. «Il nuovo ad Del Fante ha aperto alla possibilità di rivedere il modello di Caio – ha spiegato Domenico La Rocca, segretario generale della Flp Cisl –. Giovedì (domani ndr) ci sarà un incontro tra azienda e organizzazioni sindacali in cui saranno trattati anche questi temi». Al momento la consegna della posta avviene a giorni alterni nei Comuni cosiddetti “regolati”, ovvero in tutti quelle aree con meno di 200 abitanti per chilometro quadrato. Nella parte restante della provincia di Udine (esclusa dunque la Carnia), la consegna è rimasta quotidiana. Il nuovo ad Del Frate ha quindi già messo in stand by il “Piano Caio” che, originariamente, prevedeva anche per Udine l’avvio della consegna a giorni alterni a giungo 2017.
C’è poi un’altra forma, cosiddetta ibrida, che riguarda Pordenone, Gorizia e Trieste. In queste aree le zone del recapito sono state allargate e divise in “A” e “B”. Il primo giorno, nella zona “A” si consegna la posta, mentre nella zona “B” vengono recapitate solo raccomandate e giornali. Il giorno successivo si invertono le consegne, posta in “B”, urgenze in “A”, ma in questo modo «si verifica un accumulo eccessivo di lettere negli uffici postali – ha sostenuto La Rocca –, al punto tale che l’azienda sta pensando di rivedere l’intero sistema».
Se non c’è nulla da fare per tutti i Comuni già “regolati” (anche l’Agcom ha vidimato la lista), la speranza si accende per gli altri. «Ora su questo modello si metteranno le mani e noi speriamo in maniera importante – è l’auspicio di La Rocca –. A breve formeremo una commissione che supporterà le trattative nazionali di cui farà parte anche un nostro componente. Sulla contrattazione l’azienda è già partita e si potrebbe rivedere qualcosa nei Comuni non regolati». Novembre è dunque il mese decisivo per non lasciarsi sfuggire la consegna quotidiana della posta. Va però sottolineato che il modello del recapito dovrà comunque essere sostenibile: «Poste è un’azienda con investitori privati e non può permettersi il lusso di perdere 50 milioni al mese – sono ancora le parole di La Rocca –. L’ala del recapito non può essere in deficit e per ristabilire le due sorti è una necessità aprire ai mercati nuovi, mercati che diano la sostenibilità economica al settore. Ecco perché l’azienda guarda all’e-commerce».
Proprio dal commercio elettronico potrebbe passare anche la rivalutazione dell’intero Fvg. «L’apertura di questa nuova frontiera significherebbe investimenti in termini strutturali, di personale, luoghi e mezzi – ha aggiunto il sindacalista –. E proprio su questo aspetto ricadono le nostre attese per la riqualificazione del centro di distribuzione di Udine, cosicché la città possa ritornare a essere un punto importante della nostra regione». Inutile dire quanto il territorio aspetti una notizia del genere. «Ogni giorno sentiamo lamentele a proposito della consegna a giorni alterni – ha chiosato Rosa Mazzolo, della Cisl –. Purtroppo questa novità è stata calata dall’alto dall’azienda e come sindacati siamo riusciti a limitarne di molto gli effetti, sia per la consegna, sia per la quantità extra di lavoro per gli addetti. Prova è il fatto che l’azienda stessa ha deciso di mettere in stand by il piano a Udine, perché gli accumuli erano insostenibili. Speriamo che da questa nuova contrattazione nascano anche nuove assunzioni perché se si apre all’e-commerce, bisogna anche pensare di ringiovanire la platea degli addetti che con la nuova forma di commercio dovranno interfacciarsi».
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