L’immenso dolore della madre che non si dà pace

Mara Menotto cammina avanti e indietro, è distrutta. Ha avuto un malore ed è stata portata in ospedale

SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO. Prima si allontana dall'abitazione dalla quale sua figlia è stata portata via in ambulanza, pochi minuti dopo vi fa ritorno per qualche istante. In lacrime, inconsolabile dai parenti che cercano di farle coraggio. Poi viene di nuovo accompagnata via.

Mara Menotto, la madre della piccola Astrid, che aveva festeggiato il terzo compleanno il 5 maggio, è distrutta dal dolore. In quei momenti la vita della figlia è appesa a un filo. Troppo fragile, purtroppo, come si capisce col passare dei minuti. La donna, alla notizia della morte della figlia, ha avuto un malore ed è stata ricoverata in ospedale. I parenti di Loris Truant, marito della sorella di Menotto, Enza, circolano ancora increduli tra il cortile e l’esterno dell’abitazione.

«Una tragedia, non ci voleva», continuano a ripetere. Astrid andava spesso dalle cugine e dagli zii, conosceva bene quel luogo e quei quattro zampe. «Quel cane, Cloe, come la madre, è addestrato e non ha mai fatto del male a nessuno. Sembra incredibile. Un dolore immenso», aggiungono sperando ancora che un miracolo possa salvare la vita ad Astrid. Raccontano della madre, impiegata, che vive con lei e la nonna. E del padre, libero professionista, che vive a Latisana e arriva spesso a San Martino per venirla a trovare.

Purtroppo, passano pochi minuti e le ultime speranze si spengono e iniziano ad accorrere i conoscenti. Tra questi, Gianfranco Cimò, presidente della Sas Tagliamento. A casa non c’è nessuno, ma incontra i vicini: «Ho saputo cos’è successo e mi sono precipitato – racconta –. Una volta Loris Truant frequentava il nostro campo di addestramento cani, a San Vito. Poi è passato a un campo a Casarsa, nell’ex polveriera. Di lui posso solo parlare bene. Fa l’autotrasportatore e lavora molto: un bravissima persona, che non fa mancare nulla alla famiglia. Provo un gran dispiacere per lui e la sua famiglia».

Il sindaco, Francesco Del Bianco, va invece in via Valvasone, dove trova la nonna di Astrid. «Una famiglia che è venuta ad abitare a San Martino solo da qualche anno – racconta il primo cittadino –, ma la vicinanza è la stessa delle famiglie storiche come quella di Truant. Sono quelle disgrazie che purtroppo non si riescono a prevenire. Cosa si deve fare? Non tenere cani? Improbabile. In questo caso, poi, si tratta di animali addestrati. Chissà quante volte le bambine ci hanno giocato assieme... Una tragedia per tutta la comunità».

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