Lettera minatoria e proiettili recapitati al candidato di Lauco, scatta l’indagine dei carabinieri

Gressani alla fine è risultato eletto nel gruppo di minoranza al consiglio del Comune dell’altopiano, ma ha rassegnato l’altra sera le dimissioni da consigliere

Fabio Gressani, 34 anni, il candidato consigliere nella lista “Insieme per l’altopiano” di Stefano Adami, ha formalizzato ieri la denuncia contro ignoti presentandola ai carabinieri della stazione di Villa Santina. Gressani ha pure consegnato ai militari dell’Arma i proiettili e la lettera con minacce di morte che gli fu recapitata nella sua buca delle lettere a Lauco capoluogo, dove abita con la compagna e una figlia.

Lettera minatoria con proiettile a un candidato


Gressani alla fine è risultato eletto nel gruppo di minoranza al consiglio del Comune dell’altopiano, ma ha rassegnato l’altra sera le dimissioni da consigliere. «Ho consegnato alle forze dell’ordine le due pallottole inesplose e la lettera minatoria che sono state assunte agli atti e sulle quali i carabinieri effettueranno le loro indagini». I proiettili, specifica Fabio, erano due e non uno solo. «Non mi intendo di proiettili. Mi è stato riferito che si dovrebbe trattarsi di due pallottole risalenti al periodo della seconda guerra mondiale, fabbricate nel 1943».

Proiettili che ancora oggi si possono trovare sulla montagne della Carnia, occupata in quegli anni dai cosacchi di Hitler e dai partigiani della repubblica libera della Carnia, ma che potrebbero essere stati conservati in casa sin dall’altro secolo. Gressani ha tenuto nascoste, in un primo momento, queste minacce ricevute in aprile, al momento della pubblicazione delle liste elettorali.

«Ho raccontato del fatto al capolista Adami e assieme abbiamo deciso di non divulgare l’accaduto». Gressani, già consigliere comunale con il sindaco uscente Alcide Della Negra, aveva chiesto di candidarsi con Olivo Dionisio, la cui lista era più apprezzata anche dalla famiglia d’origine di Gressani. «Ma ha risposto – precisa Fabio – che preferiva non candidare persone che, come me, hanno una attività economica in paese». E il 34enne è entrato, contro il parere della famiglia d’origine, nella lista avversaria.

Dionisio ha condannato il gesto ritenendolo inqualificabile e «che non appartiene alla nostra cultura», dichiarando di esserne stato all’oscuro sino alla divulgazione della notizia avvenuta ieri sul nostro giornale.

Solidarietà è stata espressa a Gressani da Adami: «Messi a conoscenza dell’accaduto, abbiamo ritenuto di non divulgare la notizia per non falsare l’esito delle elezioni comunali in essere. Sono soddisfatto della tenuta della mia squadra che sino a ieri non ha fatto trapelare alcunché».

Martedì Adami indirà una riunione pubblica per spiegare perché ha tenuto nascosto il fatto

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