Lettera minatoria con proiettile a un candidato

Vittima dell’intimidazione prima del voto è Fabio Gressani, 34 anni. Eletto consigliere comunale, ha dato le dimissioni

LAUCO. Una lettera minatoria con tanto di proiettile consegnata a un candidato consigliere che successivamente, una volta eletto, si è dimesso.

Vittima di questa intimidazione è Fabio Gressani, 34 anni, iscritto nella lista civica “Insieme per l’altopiano”, a supporto del candidato sindaco Stefano Adami.

Il fatto si riferisce al momento della pubblicazione delle liste per le elezioni amministrative, ma l’interessato, che ha deciso di presentare regolare denuncia ai carabinieri della stazione di Villa Santina contro ignoti, ha ritenuto di tenere un basso profilo senza pubblicizzare quanto accaduto per non compromettere l’esito delle competizione elettorale del suo paese.

«Non ho prove per avanzare accuse contro qualcuno – racconta Gressani –, ma sono stato vittima di intimidazioni e di avvenimenti che hanno coinvolto pure la mia famiglia d’origine, che sui social mi tacciava di tradimento per aver scelto la lista di Adami, sino a una vera intimidazione con un proiettile nella mia buca delle lettere».

Fabio Gressani, che lavora in nell’azienda di famiglia che opera nel settore della lavorazione di protesi medicali, abita con la compagna e un figlio in centro nel capoluogo.

Nella giornata delle pubblicazioni delle liste sul sito della Regione ha trovato nella sua cassetta delle lettere un biglietto vergato a penna su un foglio bianco in lingua locale «Tu vens coopat» («Sarai ammazzato»); inserito nella busta bianca, come quella usata per la corrispondenza, un proiettile, una cartuccia d’arma per uso venatorio.

Gressani esclude ripicche e risentimenti di carattere personale e ritiene che il fatto intimidatorio sia da collegarsi esclusivamente alla sua attività politica.

La sua scelta di schierarsi con Adami ha determinato qualche screzio con la famiglia d’origine. «Ero consigliere comunale con l’uscente sindaco Alcide Della Negra, che non ha inteso riproporsi. La mia famiglia è sempre stata favorevole a Olivo Dionisio, l’altro candidato primo cittadino e non ha preso bene la mia decisione di schierarmi con il suo avversario Adami».

Una scelta familiare diversa che non avrebbe collegamenti con l’intimidazione vera e propria, ma che, grazie ai social, avrebbe potuto scatenarla. «Non ho voluto anticipare quanto accaduto – ha raccontato Gressani – perché sarebbe stato controproducente per i miei colleghi candidati e per tutti i candidati delle due liste alle elezioni. Ho scelto di portare avanti la mia candidatura con serenità, ma con un grosso peso sullo stomaco, che mi ha fatto decidere di rassegnare oggi (ieri, ndr) le mie dimissioni da consigliere comunale. Ringrazio tutti i 57 elettori che mi avevano dato la loro preferenza».

Un gesto non di paura, ma di scoramento. «Queste realtà – conclude Fabio Gressani – dove possono avverarsi simili fatti non stimolano i giovani come me che dedicano il proprio impegno a favore della comunità. Io però continuerò nel mio impegno a favore della comunità continuando nel mio percorso e augurando un fruttuoso augurio di buon lavoro al sindaco eletto Olivo Dionisio».


 

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