“L’amante militare”al teatro Bobbio

TRIESTE.
Martedì 17 marzo, alle 16.30, la Contrada ospita sul palcoscenico del Teatro Orazio Bobbio un evento fuori abbonamento; si tratta de
L’amante militare
, uno degli spettacoli meno noti e rappresentati del grande commediografo veneziano, che il Teatro Stabile di Verona ha riallestito la scorsa stagione in occasione del tricentenario della nascita di Goldoni.


L’opera, rappresentata per la prima volta a Venezia nel 1751, racchiude tensioni di grande rilievo sui temi della guerra e dell’occupazione militare, con particolare attenzione al sentimento dell’onore che tradisce le passioni per la vita. Un testo di grande teatralità, con spunti di brillante comicità e momenti di forte lirismo. La presenza inoltre di ruoli legati alla Commedia dell’Arte, consente di sviluppare il lavoro sulle maschere e quindi dare un importante motivo di interesse anche a un pubblico internazionale.


L’amante militare
nasce da lontane esperienze personali di Goldoni che aveva assistito da vicino ad alcuni episodi bellici connessi alla guerra di successione polacca. A questi si ispira nel dipingere questo affresco di vita militare, incentrato sulla vicenda di Don Alonso che, resistendo alle suppliche dell’amata Rosaura, va in guerra per adempiere ai suoi doveri, salvo poi tornare, distintosi per coraggio, a chiederne la mano e a optare per una pacifica vita borghese. All’epoca della prima rappresentazione, lo spettacolo fu a lungo vagliato con interesse dalla critica, indecisa sul messaggio lanciato dal commediografo con questo spettacolo e in dubbio sul suo atteggiamento verso la classe militare.


Testo poco frequentato dai palcoscenici italiani,
L’amante militare
ebbe una importante messa in scena con la regia di Strehler nella stagione 1951/52, interpretato tra gli altri, da Moretti, Bosetti e Rissone.


Nell’odierno riallestimento della commedia, il regista Paolo Valerio sottolinea le tematiche intrinseche dello spettacolo, che risultano essere ancora oggi di grande attualità, rispettando la caratteristica ambientazione set-tecentesca, arricchita dall’uso sapiente della Commedia dell’Arte. Nel duplice ruolo di Arlecchino e Don Alonso troviamo Alessandro Albertin, mentre i tre personaggi femminili sono interpretati da Paola Giacometti (Beatrice), Silvia Manfrini (Corallina) e Michela Ottolini (Rosaura). Roberto Petruzzelli e Roberto Vandelli prestano infine il volto rispettivamente a Brighella e Don Garzia il primo e Pantalone e Don Sancio il secondo.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto