L’allarme lanciato dal Messaggero Veneto

Il primo reportage sulle cosche nel dicembre 2014, l’anno di Mafia Capitale

UDINE. Era il dicembre 2014 e Mafia capitale aveva appena scosso l’Italia, svelando una rete di malaffare romano, ma non solo.

E il Messaggero Veneto in quei giorni pubblicò un’intervista esclusiva a Carlo Mastelloni, da febbraio 2014 Procuratore capo della Repubblica di Trieste.

È stata quella la prima di una serie di inchieste sulla mafia in Friuli. E in quella circostanza Mastelloni fu chiaro.

Disse che la criminalità legata alla mafia è una priorità anche per il Friuli Venezia Giulia, che, se mai lo è stata, non è più un’isola felice.

«Si, adesso la vera priorità risulta il disvelamento e la conseguente repressione della cosiddetta mafia bianca. Cioè – disse il Procuratore capo di Trieste – l’infiltrazione sempre più invasiva delle cosche di qualsiasi segno, anche straniere, nell’economia legale, pubblica e privata.

Perché c’è la necessità da parte delle grandi organizzazioni criminali di immettere nei circuiti finanziari i proventi illeciti e di sostituire l’ormai obsoleto controllo del territorio per il tramite della violenza diretta, con un rapporto, non solo clientelare, con le istituzioni pubbliche locali».

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