La gioielleria riapre e la gente si complimenta con i fratelli rapinati: «Siete stati coraggiosi»

UDINE. Le serrande della gioielleria Italico Ronzoni si sono alzate puntuali alle nove di martedì 23 luglio. Come sempre. Anche se non era una giornata come tutte le altre. Era il primo turno di lavoro dopo la rapina.
Dopo la paura e l’inseguimento. Dopo gli spari nel cuore del centro che hanno scosso Udine. Eppure i fratelli Gremese hanno voluto aprire il loro negozio. Un altro segnale per dire che non intendono piegarsi.
«Abbiamo riaperto perché era giusto così - dice Paolo che sabato mattina si è visto puntare addosso la pistola dai due rapinatori che lo hanno minacciato per farsi consegnare tre Rolex -. In 29 anni che faccio questo mestiere non mi era mai capitata una cosa del genere, è stata la prima volta e spero anche che sia l’ultima.
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C’erano stati altri furti e rapine, ma con le armi mai. Non è stato bello, non lo auguro a nessuno, ma non ho avuto paura, ho cercato di mantenere la calma e aspettavo che entrasse in funzione il nebbiogeno (cosa che effettivamente è avvenuta grazie al fratello Andrea che era al piano di sopra e ha assistito a tutta la scena dalle telecamere di sicurezza prima di scendere per inseguire i rapinatori e bloccare il presunto palo, ndr), penso che rifarei le stesse cose.
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Se mi prenderò qualche giorno di ferie? No, le ho già fatte e poi voglio decidere io quando andare al mare. Adesso penso solo a riprendere il mio lavoro».
Dopo la tensione e la consapevolezza che prima Paolo dietro al bancone e poi Andrea durante l’inseguimento hanno rischiato la vita, alla gioielleria Ronconi c’è voglia di normalità.
Ma martedì non era una giornata normale. In tanti hanno voluto manifestare la propria solidarietà e complimentarsi per la reazione avuta dai gioiellieri. Amici e conoscenti, colleghi, ma anche cittadini comuni che passando di fronte alla vetrina della gioielleria hanno fatto un cenno o hanno voluto complimentarsi per la reazione.
I telefoni di Andrea, che è stato rimproverato dalla moglie e dagli amici per aver inseguito i rapinatori correndo un grave rischio, e di Paolo, hanno suonato di continuo: «Tantissime persone ci sono state vicine e ci hanno manifestato affetto».
E all’angolo tra via Mercerie e via Mercatovecchio c’è stato un viavai continuo. «Voglio ringraziare tutti, la risposta degli udinesi è stata fantastica. Il finanziere che non era in servizio e ha provato a bloccare la fuga dei rapinatori e anche il mio collega Gianni Anese: la città ha reagito.
Ma - aggiunge Paolo Gremese - voglio sottolineare soprattutto l’ottimo lavoro della polizia. Sono stati tempestivi e ci hanno messo l’anima riuscendo in poche ore a individuare i responsabili.
Tante volte si parla male delle forze dell’ordine magari dopo aver preso una multa e ci si dimentica dell’impegno che ci mettono gli agenti e dell’importanza del loro ruolo. Nonostante la carenza di organico hanno fatto un lavoro splendido: grazie». —
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