La conferenza stampa: non solo i tamponi, altre restrizioni per tutto il Fvg. Riccardi: si parte da sei comuni, ma estenderemo l'attività di screening

UDINE. Non soltanto lo screening in sei piccoli Comuni – Claut, Cavasso Nuovo, Paularo, Socchieve, Sutrio e Dolegna del Collio -, ma anche un paio di nuove (mini) limitazioni in Friuli Venezia Giulia. È quanto ha annunciato in conferenza stampa, a breve, Massimiliano Fedriga affiancato dall’assessore alla Salute Riccardo Riccardi.
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In particolare pare che il governatore sia orientato a vietare il consumo di cibi e bevande acquistati per asporto all’esterno dei locali – già compreso nella sua ultima ordinanza poi ritirata dopo l’ingresso in zona arancione del Friuli Venezia Giulia - e anche a imporre il divieto - difficilmente applicabile e controllabile da parte delle forze dell’ordine – di visitare nuclei familiari diversi dal proprio.
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Probabile, inoltre, che venga inserita anche la raccomandazione di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico locale soltanto per reali motivazioni di necessità e urgenza. Un’esigenza, questa, particolarmente sentita nel territorio di Trieste. Vietati, quindi, anche gli allenamenti sportivi a eccezione delle società professionistiche.
Sono anche sconsigliati gli incontri in casa altrui. La Regione spinge anche per lo smart working sia nelle aziende pubbliche che in quelle private.
Lo screening anche in altri comuni.
Fedriga ha annunciato in conferenza stampa che lo screening non riguarderà solo sei comuni ma che sono un primo monitoraggio in regione, proprio come era successo a Sappada. "Dobbiamo tutelare la popolazione isolando i positivi. Non importa quanti ne siano, l'importante è individuare anche gli asinomatici e allegerire la pressione sugli ospedali", ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia. Sulla Valcellina si cercerà di estendere lo screening anche nei comuni vicini a Claut.
Ad occuparsi degli aspetti pratici saranno le Aziende sanitarie e i volontari della Protezione civile. I primi comuni sono un test, come hanno ribadito Riccardi e Fedriga, per estendere poi il modello ad altri comuni.
I focolai principali a casa e al lavoro.
Fedriga ha spiegato che le misure sono essenziali per individuare i positivi. I principali focolai in regione continuano a essere quelli tra le mura domestiche, gli incontri a casa di non conviventi e i luoghi di lavoro. "Stiamo arrivando - ha detto Riccardi - a 1.700/1.800 contagi in casa".
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