Inchiesta sui vini Dop e Igp della Cantina di Rauscedo, maxi sequestro

PORDENONE. Dopo le perquisizioni di fine gennaio, arrivano i sequestri alla Cantina di Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda. Oggi, venerdì 8 febbraio, il giudice del Tribunale di Pordenone ha accolto la richiesta di sequestro avanzata dalla Procura delle Repubblica sulla base delle evidenze investigative.
Il decreto di sequestro preventivo è a carico della Cantina di Rauscedo per l'inchiesta sulle finte certificazioni Dop, Igp e varietali provenienti dalla trasformazione delle uve della vendemmia 2018.
Il decreto è stato eseguito da Nas e dall'Ispettorato repressione frodi di Udine e ha riguardato circa 300.000 ettolitri di vino, detenuti nei vari depositi della cantina dislocati in Friuli e Veneto e in parte già commercializzati.
L'inchiesta. Almeno 45 gli indagati, tutti residenti nelle province di Udine e Pordenone, vertici e soci della Cantina di Rauscedo, ma le acquisizioni documentali, sotto l’egida dell’ispettorato nazionale antifrodi, hanno interessato anche altre 11 province: Treviso, Venezia, Padova, Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Firenze, Livorno, Napoli, Bari, Foggia. Il pm Monica Carraturo sta sondando varie ipotesi di reato: contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (anche come mero tentativo), frode nell’esercizio del commercio, falsità nei registri e notificazioni, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
L’indagine, nella sua fase embrionale, si concentra sulla vendemmia 2018 e su 5 mesi, da agosto a dicembre, ovvero dal conferimento dei grappoli alla vinificazione. La Procura intende verificare se gli indagati abbiano cercato di commercializzare vino generico come vini a denominazione tutelata (Dop o Igt).
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