Imprenditore e politico diviso fra alberghi e liste

Imprenditore e politico, il geometra Luciano Gallerini, classe 1962, comincia la carriera politica giovanissimo. È tra i giovani rampanti della Democrazia cristiana alla fine degli anni Ottanta quando, però, la Balena bianca esala gli ultimi respiri. Negli anni Novanta, prima con lo scudocrociato e poi con il Ppi, entra in consiglio comunale a palazzo D’Aronco. Dal 2003 al 2008 è assessore alle Attività produttive della seconda e ultima giunta Sergio Cecotti, nella lista dei Cittadini, ma si dimette qualche mese prima della fine del mandato per dissapori con lo stesso Cecotti e con la maggioranza. «C’era troppa diversità d’opinione con l’attuale guida politica della città su alcuni temi chiave – dirà –: valorizzazione del centro storico, gestione del patrimonio e localizzazione grandi strutture, pianificazione urbanistica ed efficienza amministrativa comunale».
Nel 2008 Luciano Gallerini rientra in Comune con la «Lista per Udine», che lui stesso fonda e che, però, colloca al centrodestra, all’opposizione contro l’amministrazione Honsell. Nel dicembre del 2010 il suo nome torna alla ribalta perchè, da semplice privato, finanzia i tradizionali fuochi artificiali di Capodanno, che in un primo momento erano stati tagliati per mancanza di fondi nel bilancio. Nel marzo dell’anno dopo lascia lo scranno in consiglio comunale e quando sembra ormai volersi dedicare anima e corpo alle sue società è nominato, tra le polemiche, nel consiglio di amministrazione del Consorzio Ziu dove rimane fino a febbraio dell’anno scorso. A proporlo è la Provincia di Udine, dopo le dimissioni dell’ex vicepresidente, Roberto Tomè, nonostante le proteste di palazzo D’Aronco, socio di maggioranza del consorzio con il 42% delle quote.
Nel frattempo il nome di Gallerini si fa sempre più “forte” in città anche a livello imprenditoriale. Allo studio di geometra si affiancano altre società che operano a livello immobiliare e alberghiero. In pieno centro a Udine ridà lustro a palazzo Antivari e alla relativa galleria ex Astra, rileva e rivitalizza due alberghi in città (l’ex Apollo ora Art hotel a Paparotti e il Quo Vadis in piazzale Cella), tre a Grado (Fonzari, Europa e Rialto), a Lignano Pineta (Lo Scaligero) e a Riviera (Marina Uno), a Spilimbergo (Grand hotel President) e a Piancavallo (Sport hotel). Nel frattempo investe, anche, in operazioni immobiliari, progettando, ristrutturando o realizzando una decina di condomini. A oggi ha cantieri aperti in città nelle vie Fiducio, Duodo, Rialto, delle Erbe e del Pioppo; e a Lignano in via Tirolo, mentre tra le proposte pronte a partire ci sono il porto Mandracchio a Grado e una lottizzazione a Valbruna.
Il richiamo della politica resta, però, forte e nel marzo dell’anno scorso è candidato alle regionali nella lista di Renzo Tondo (Autonomia Responsabile), mentre in città si schiera al fianco di Adriano Ioan con la propria lista civica «Per Udine»: «Una bella sfida sulla quale si gioca il futuro di Udine – spiega –: vogliamo ripartire dalle attività economiche, dal sostegno al commercio, dalla ripresa di attività culturali in grado di calamitare in città quel flusso di persone che drammaticamente latitano, vogliamo creare eventi a sostegno del turismo, per questo anche la nostra lista sarà composta da gente che ama Udine, senza ideologie e senza particolari orientamenti politici, ciò che conta è soltanto la passione civica».
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