Il volto del Che dipinto sul muro di casa: "E' un omaggio all’eroe della mia gioventù"

SEDEGLIANO. Il mito del “Che” si arricchisce di un nuovo, singolare episodio nel Medio Friuli. Un mito immortale anche qui, tanto che il suo volto sta diventando un’autentica attrazione per Sedegliano, dove è stato dipinto in tutta la sua grandezza sulla facciata della casa di Henrick Fabrizio Rinaldi.
Martedì 9 ottobre, giorno del 51esimo anniversario della morte del rivoluzionario, guerrigliero, scrittore e medico argentino, c’è stato anche chi si è fatto un selfie con alle spalle l’immagine di Ernesto Rafael Guevara De la Serna – meglio conosciuto come “Che Guevara” –, ucciso in Bolivia a La Higuera nel 1967.
Rimane sorpreso di tanto clamore il proprietario della casa di via Sbaiz. Henrick Fabrizio Rinaldi, 68 anni il 28 ottobre, è un personaggio del capoluogo, conosciuto da tutti perché da anni esercita nella centrale piazza Roma il mestiere di barbiere.
La sua abitazione con il murales è ben visibile da via Martiri della Libertà, strada ad alto scorrimento di fronte all’Istituto scolastico comprensivo.
«Che Guevara era ed è per me un mito, il suo ricordo è incancellabile. Il mio sogno è sempre stato quello di lasciare un segno di quello che per me è stato l’eroe che ha segnato la mia gioventù, avevo 17 anni quando è morto e mi ha seguito fino a oggi.
Ora che ho dipinto esternamente la mia casa ho chiesto a Simone Fantini di Gradisca di Sedegliano, noto artista e scenografo, di rappresentare il “Che” nello sfondo di quello che è per me il suo colore ideale, appunto il rosso».
«Voglio così lasciare un segno della storia sul mio muro – aggiunge Rinaldi –. I commenti dei passanti sono positivi al 99%, vedo la gente che si ferma in macchina e lo fotografa. Finalmente qualcuno che sorride e apprezza anche la valenza artistica dell’immagine».
«Chissà se un giorno faranno anche visite didattiche per spiegare alle nuove generazioni chi era il “Che”», afferma in modo scherzoso il barbiere di Sedegliano».
«La sinistra di oggi non è sinistra – commenta con amarezza Henrick Fabrizio Rinaldi – e mi piacerebbe vedere a un congresso quanti hanno avuto la tessera del Partito comunista. Quelli di oggi non sono altro che democristiani riciclati. Un Matteo Renzi non sarà mai un “Che”, a lui non faranno mai un murales».
«Per aver contribuito a mantenere vivo il ricordo di un personaggio storico, comunque, non pensavo di suscitare tanto scalpore – conclude il barbiere Rinaldi –. A Sedegliano, purtroppo, altre facce sono state dipinte sui muri e rappresentano un personaggio protagonista di un tragico ventennio per il Paese. Una di queste è ancora ben in rilievo».
Non poteva mancare quest’ultima annotazione, mentre le auto continuano a fermarsi per ammirare il Che Guevara dipinto sul muro della casa del barbiere di Sedegliano.
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