Il Veneto segue Fedriga sulle chiusure dei negozi ma il governo si oppone. Da Roma nuova ordinanza: sport da soli e vicino casa

Le Regioni si dividono sulle ordinanze. Critica dalla Lombardia e dal Piemonte: "Stretta diffonderebbe il panico".
Una persona fa la spesa al supermercato, Bologna, 12 novembre 2014. ANSA/GIORGIO BENVENUTI
Una persona fa la spesa al supermercato, Bologna, 12 novembre 2014. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

Il Veneto segue il Friuli Venezia Giulia sulle chiusure delle domeniche, ma non sul blocco delle passeggiate e delle corse. Alto Adige e Lombardia, invece, non vogliono una serrata dei supermercati, ma Milano chiede una stretta su fabbriche e pubblico impiego, e con le Regioni che vanno per conto loro, in ordine sparso, palazzo Chigi ha emanato una nuova ordinanza che però come tale, e non essendo un decreto, non è di gerarchia superiore a quello della Regione.

Un provvedimento con cui ha stretto ulteriormente i cordoni delle “libertà individuali”, non intervenendo, però, sull’apertura dei supermercati nel fine settimane.

Ecco i punti dell'ordinanza del governo

  • E' vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici.
  • Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.
  • Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consum arsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
  • Nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.

Andiamo con ordine. Luca Zaia ha annunciato una nuova ordinanza valida per tutto il Veneto fino al 3 aprile. Il governatore ha chiuso, esattamente come Fedriga, tutti gli esercizi commerciali – tranne farmacie, parafarmacie ed edicole – le domeniche consentendo però ai cittadini, a differenza del Friuli Venezia Giulia, di continuare con l’attività fisica all’aperto a condizione che questa venga effettuata, al pari della passeggiata con il cane, in un raggio massimo di 200 metri dalla propria abitazione.

Zaia, proprio come Fedriga, vorrebbe anche la chiusura delle fabbriche – di competenza del Governo e non all’ordine del giorno –, ma nella loro nuova stretta i due governatori non paiono trovare l’appoggio degli altri presidenti del Nord – a differenza del dem Stefano Bonaccini che in Emilia Romagna ha bloccato ogni attività all’aperto –, almeno per quanto riguarda i supermercati. L’altoatesino Arno Kompatscher, ad esempio, ha sostenuto che «la chiusura totale non serve» e che vanno bene «le boccate d’aria a condizione che non diventino occasione per svolgere attività di gruppo».

Ma è della Lombardia, in realtà, il “no” più netto e deciso. Attilio Fontana, infatti, ha chiesto al Governo «limitazioni dell’attività fisica, di uffici e studi professionali, la chiusura dei cantieri e un’ulteriore riduzione delle attività commerciali» oltre alla «valutazione della chiusura delle attività produttive che possano ritenersi assolutamente estranee alle filiere essenziali per l’attività della nostra regione e di tutto il Paese», ma è stato il suo assessore, Giulio Gallera, a chiarire come per la giunta di centrodestra una serrata dei supermercati sarebbe controproducente perché porterebbe la popolazione ad accalcarsi nei negozi.

Se a questo, poi, aggiungiamo le disposizioni del Lazio in cui i negozi la domenica sono aperti dalle 8.30 alle 15, bene si capisce come le Regioni si muovano senza una direzione univoca. In serata, quindi, è arrivata la nuova ordinanza del Governo – peraltro valida soltanto fino al 25 marzo – che però non supera quella del Friuli Venezia Giulia e delle altre Regioni. Per farlo, infatti, Roma dovrebbe impugnare il provvedimento firmato Fedriga. In Regione, quindi, almeno al momento, resta valida la chiusura dei supermercati la domenica e il divieto di attività fisica, passeggiate comprese, all’esterno.

Gli orari di supermercati e alimentari nelle varie regioni

  • Friuli Venezia Giulia e Veneto: chiusura la domenica e nei giorni festivi.
  • Lazio: 8:30-19 dal lunedi al sabato. Domenica 8:30-15:00.
  • Lombardia e tutte le altre regioni: nessuna limitazione degli orari.

Nei giorni scorsi i grandi ipermercati avevano già annunciato una riduzione di orario in regione. In ogni caso Coop Alleanza 3.0, in autonomia, ha optato per la chiusura totale degli oltre 1.100 punti vendita (ce ne sono decine in Friuli Venezia Giulia) per le prossime due domeniche, 22 e 29 marzo.

«La riteniamo una misura doverosa - avevano fatto sapere nei giorni scorsi i vertici Coop - per contribuire a limitare le presenze per strada diluendo gli acquisti delle famiglie durante i giorni feriali della settimana e impedendone la concentrazione durante la domenica e, contemporaneamente per venire incontro alle necessità dei colleghi che operano nei punti vendita e che potranno così ottenere una pausa in grado anche di attenuare la tensione di queste settimane». Inoltre gli oltre 400 negozi dei territori in cui opera Coop Alleanza 3.0 da domani, giovedì 19 fino al 29 marzo, chiuderanno anticipatamente alle 19.30.

Misure simili quelle decise da Despar, che in Friuli conta innumerevoli negozi.

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