Il killer del tallio è incapace di intendere: «Pericoloso, ma può essere processato»

L’esito della perizia disposta dal gup: Mattia Del Zotto potrebbe essere assolto. Ha ucciso i nonni paterni e una zia
Da sinistra in alto, Mattia Del Zotto e il nonno Giovanni Battista Del Zotto; sotto, da sinistra, la nonna Gioia Maria Pittana e la zia Patrizia
Da sinistra in alto, Mattia Del Zotto e il nonno Giovanni Battista Del Zotto; sotto, da sinistra, la nonna Gioia Maria Pittana e la zia Patrizia

Avvelenamenti tallio, arrestato nipote delle vittime: ''Ho ucciso per punire gli impuri''

UDINE. Ha avvelenato con il micidiale solfato di tallio nove familiari, uccidendo i nonni e una zia nella casa di famiglia a Nova Milanese. Ma Mattia Del Zotto per il perito incaricato dal Tribunale di Monza è «affetto da un disturbo delirante, totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti perché affetto da vizio totale di mente».

Da sinistra in alto, Mattia Del Zotto e il nonno Giovanni Battista Del Zotto; sotto, da sinistra, la nonna Gioia Maria Pittana e la zia Patrizia
Da sinistra in alto, Mattia Del Zotto e il nonno Giovanni Battista Del Zotto; sotto, da sinistra, la nonna Gioia Maria Pittana e la zia Patrizia

IL CASO DI VARMO - LA VICENDA IN BREVE

  • In agosto la famiglia Del Zotto di Nova Milanese raggiunge Varmo dove ha una casa di campagna

  • A fine settembre due sorelle, Patrizia e Laura, ormai rientrate in Lombardia, si sentono male. Dalle analisi del loro sangue emerge la presenza di un micidiale veleno, il tallio

  • Poche ore dopo manifestano sintomi da avvelenamento anche i loro genitori, Gioia Maria Pittana e Giovanni Battista, nonchè la badante, Serafina Pogliani ed Enrico Ronchi, marito di Patrizia

  • Il 2 ottobre muoiono sia Patrizia, sia Giovanni Battista, il 13 ottobre si spegne anche Gioia Maria. Gli altri tre familiari rimangono a lungo ricoverati

  • Dal 14 novembre altri due parenti all'ospedale: Alessio Palma e sua moglie Maria Lina Pedon. Sono i suoceri di Domenico Del Zotto, figlio di Giovanni Battista e Gioia Maria e fratello di Patrizia e Laura

  • Inizialmente il focus delle indagini è su Varmo perchè tutti e sei gli intossicati avevano trascorso un periodo di vacanza in un casolare a Santa Marizza

  • In seguito l'attenzione dei carabinieri si concentra prevalente- mente su Nova Milanese, in Lombardia, perchè gli ultimi due avvelenati non sono stati a Varmo

  • Il 4 dicembre l'Istituto zooprofilattico di Torino scopre la presenza in alcune erbe essicate per tisane - campionate a casa dei coniugi Palma e Pedon - di un'importante quantità di tallio

  • Il 6 dicembre i carabinieri arrestano per omicidio e tentato omicidio il nipote di Giobatta, Gioia Maria e Patrizia, Mattia Del Zotto. Nella casa di Nova Milanese vengono trovate e sequestrate cinque boccette di solfato di tallio

Il giallo del tallio, la ricostruzione del nostro inviato

È l’esito al quale è giunto lo psichiatra Giovanni De Girolamo, nominato dal Gup del tribunale brianzolo, Patrizia Galluci, per verificare le condizioni di salute mentale del ragazzo di 27 anni accusato di aver ucciso i tre parenti e di averne avvelenati altri sei, con un disegno criminale assurdo, architettato per «punire gli impuri».

Il tallio come veleno. Cos'è e come agisce


La perizia – a differenza di quella dello specialista incaricato dal pm titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Carlo Cinque, che lo aveva definito parzialmente incapace di intendere e volere – lo definisce un soggetto «socialmente pericoloso, che necessita di trattamenti intensivi di durata indefinita in una struttura psichiatrica giudiziaria», seppur «capace di partecipare al processo».

Voleva sterminare la famiglia, ne ha uccisi tre con il veleno: arrestato

Il Tribunale dovrà quindi decidere se processarlo o meno: l’udienza è fissata per il prossimo 19 novembre. Il rito abbreviato potrebbe concludersi così con un’assoluzione, esito che precluderebbe alle parti civili (la zia sopravvissuta al tallio, Laura Del Zotto, e il marito, il figlio di Patrizia Del Zotto, morta invece insieme al padre e alla madre, e la badante Serafina Pogliani).

«Non ho ancora parlato con i miei assistiti», ha dichiaratol’avvocato di parte civile Stefania Bramati, «ma non abbiamo nominato un consulente di parte, affidandoci a quanto detto dal Ctu».

Considerata la pericolosità certificata anche dalla terza perizia per Mattia, che dallo scorso dicembre si trova ricoverato in carcere, potrebbero ora aprirsi le porte di una Residenza per le misure di sicurezza (Rems).

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Del Zotto ha colpito a settembre, contaminando l’acqua e le tisane consumate da nonni e zii con il solfato di tallio acquistato da una ditta specializzata di Padova. Il veleno ha ucciso i nonni paterni di Mattia, Giovanni Battista Del Zotto e Gioia Maria Pittana, e la zia (sorella di papà Domenico) Patrizia.

Caso Tallio, Del Zotto al Gip: «Ho messo io il veleno»
Un carabiniere mostra alcuni flaconi utilizzati come contenitori del tallio in occasione di una conferenza stampa a Milano, 7 dicembre 2017. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

Dopo indagini serrate, durate tre mesi, i carabinieri di della Compagnia di Monza sono riusciti a chiudere il cerchio, raccogliendo gli elementi in grado di mettere all’angolo il ventenne, diplomato in ragioneria, disoccupato da due anni, che da mesi viveva praticamente isolato, con contatti esterni quasi azzerati.

Le indagini si sono progressivamente concentrate in Brianza, abbandonando la pista che conduceva a Varmo, località friulana di cui era originario nonno Giobatta e dove la famiglia (anche i tre deceduti) aveva trascorso un periodo di vacanza ad agosto.

Quasi una suggestione, considerando che nel 1999 la stessa sostanza, il tallio, provocò la morte dell’architetto statunitense Richard Nolan Gonsalves, ucciso da una bottiglia di birra contaminata a consumata a casa della suocera, a Camino al Tagliamento, appena quattro chilometri da Varmo.


 

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