Il fidanzato: Chiara è morta il giorno dopo il nostro quarto anniversario

Si ferma Francesco, trattiene il respiro e poi butta tutta l’energia che gli è rimasta nel racconto di Chiara. «Perché ci tengo che tutti si ricordino di quanto era speciale, non soltanto per me». Francesco Lazzaro ha 27 anni, l’età che la sua fidanzata Chiara Dorotea aveva appena compiuto l’8 gennaio. Martedì mattina l’asfalto scivoloso, la pioggia, una fatalità gliel’hanno portata via, sulla strada che collega la frazione di Azzano di Premariacco a Manzano. Chiara Dorotea ha perso il controllo della macchina e la sua vita si è spezzata contro un ponticello di cemento. Un impatto che ha ridotto la Lancia Y a un mucchietto di lamiere, che non le hanno lasciato scampo. Una maledetta mattina. Quella di un risveglio all’apparenza come centinaia prima, per andare a lavorare, lei alla FriulAdria di Palmanova, lui a Remanzacco nello studio grafico di famiglia. Quella mattina invece aveva un sapore speciale. Lunedì sera Chiara e Francesco avevano cenato a Trieste, da soli, per festeggiare l’anniversario del fidanzamento, il quarto anniversario. «Solo una cena e poi siamo tornati a casa», trattiene le lacrime Francesco. Ma ci tiene a raccontare la sua Chiara.
Cinque anni fa si erano conosciuti all’università di Udine, entrambi studenti di Economia. I primi contatti cominciano con le lezioni e sui libri, perché Francesco e Chiara studiano assieme. «Ci siamo piaciuti subito, abbiamo cominciato a frequentarci come se così dovesse essere e basta. E il 27 gennaio ci siamo messi insieme, ufficialmente». Francesco tratteggia la fidanzata con le stesse parole che familiari, amici, ma anche semplici conoscenti, hanno usato per la bancaria. «Sapeva farsi voler bene da tutti, era solare, semplice, entusiasta, trasparente nei rapporti come in tutti i gesti che faceva. E aveva un rapporto invidiabile con la sua famiglia», prosegue il ragazzo. Così cristallina e attaccata alla sue radici, a Tolmezzo, da portare quasi subito in casa Francesco, per farlo conoscere a papà Federico, 60 anni, commercialista in Carnia, a mamma Nadia, 55, maestra elementare a Moggio Udinese, e alla sorella Elisa, 33. Quella famiglia che anche in questi giorni accoglie Francesco Lazzaro nella casa di Tolmezzo, dove lui trova riparo.
«Stavamo a Cividale da otto mesi, da quando Chiara faceva lo stage alla Civibank. All’inizio sono stato io a spingere perché vivessimo insieme, perché non mi sembrava il caso che Chiara facesse tutti i giorni su e giù da Tolmezzo, e poi abbiamo condiviso la scelta con la famiglia». L’impazienza di vivere insieme, a 26 anni. Il primo rifugio a Cividale «ma sapevamo che era provvisorio, perché il posto non era importante, dipendeva dal lavoro di Chiara». E la voglia di vivere insieme «perché avevamo trovato il nostro equilibrio oltre l’iniziale colpo di fulmine», sussurra Francesco.
Progetti più in là negli anni non ne avevano fatti, non c’era fretta. Soltanto viaggiare, «viaggiare tanto come ci è sempre piaciuto». L’ultima vacanza è di dieci giorni fa, un fine settimana a Parigi. Il 2017, invece, è l’anno della prima, piccola esperienza di vita assieme. «Io mi ero appena laureato e Chiara partiva per l’Erasmus a Las Palmas». Francesco si prende quattro mesi e segue Chiara in Spagna. Quattro mesi che sono tra i ricordi più belli, tanto che «avevamo deciso di tornare a Las Palmas quest’estate». Poi i pensieri di Francesco vanno a New York, il regalo per la neolaureata Chiara Dorotea, il sogno. «Era il gennaio 2018, era il più grande desiderio di Chiara e con gli amici abbiamo condiviso quel regalo. Chiara aveva tanti amici, capace com’era di mettere entusiasmo in tutto quello che faceva. Dava sempre tutto, Chiara. Con me ha dato tutto». È l’ultima parola del 27enne per la fidanzata. Francesco Lazzaro torna a rifugiarsi in famiglia, dai suoi genitori a Faedis. Rientrare nel suo primo rifugio con Chiara, la casa di Cividale, è impossibile. «Adesso non ce la faccio. Poi, non lo so». —
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