«Gli strumenti della Croce rossa sono tarati male»

«Gli strumenti della Croce rossa per la rilevazione di colesterolo e glicemia sono tarati male, e rischiano di trarre in inganno chi si sottopone ai controlli».
Così un goriziano “bacchetta”, dati alla mano, gli operatori della Cri di Gorizia che, da parte sua e senza intento polemico, fa notare che lavorando sul campo, con grandi numeri e strumenti portatili «qualche imprecisione» può capitare. L’episodio incriminato risale all’8 febbraio scorso, quando un cittadino ha approfittato assieme alla moglie dei controlli di colesterolo, pressione e glicemia offerti dalla Croce Rossa a Sant’Andrea. Una «lodevole iniziativa gratuita», come scrive nella sua lettera al “Piccolo” l’uomo stesso. Il problema però non è tanto il cosa, quanto il come. Nel mirino finisce innanzitutto la «mancanza d’igiene», ovvero il mancato utilizzo del disinfettante prima e dopo la piccola puntura necessaria per l’analisi. Ma non solo. «Seppur grave, lo reputo di second’ordine rispetto a quella che ritengo una completa staratura, o inadeguatezza, degli strumenti utilizzati per la rilevazione del colesterolo e del tasso glicemico. Lo conferma il raffronto dei valori riscontrati più e più volte dalle analisi di laboratorio ospedaliere, affiancate da quelle similari risultanti presso l’associazione Cuore Amico». Allegati alla lettera ci sono anche i valori citati: le analisi in ospedale parlano di un valore 105 per la glicemia e 153 per il colesterolo, quelle di Cuore Amico (effettuate il 9 febbraio) di 105 nel primo caso e 130 nel secondo, mentre i riscontri della Cri dicono solo 88 di tasso glicemico e ben 210 di colesterolo.
«Mi rincresce muovere questa critica all’opera meritoria della Croce Rossa – conclude –, ma mi sento di rendere pubblica questa realtà che può trarre in inganno chi, a differenza mia, non dispone di altre analisi da raffrontare, e di cui tener conto per le proprie abitudini alimentari». La Croce Rossa, da parte sua, risponde che «come viene abitualmente e puntualmente spiegato dagli operatori volontari, si tratta di controlli di screening con strumentazione portatile, che, nel caso si evidenzino scostamenti dei parametri dalla normalità, devono essere validati attraverso il medico di medicina generale per averne certezza ed eventualmente apporre rimedio – dice la dottoressa Maria Giovanna Munafò, direttore sanitario del comitato Cri –. Una conferma necessaria proprio per il contesto in cui si esegue la rilevazione». Munafò sottolinea l’assoluta validità e preparazione del personale volontario della Cri, il cui team a Sant’Andrea era formato da un medico, un’infermiera e un volontario del soccorso. «Lungi dal voler creare un clima di polemica posso dire che quando si lavora su gruppi non sempre è possibile soddisfare tutti. La segnalazione tuttavia diventa per noi ulteriore motivo a lavorare per rendere sempre migliore il nostro operato nel rispetto di tutti coloro che si rivolgono con fiducia alla Cri». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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