Giorgia Meloni dedica il 25 aprile a Paola Del Din: “Sia la festa della libertà”

La premier in una lettera al Corriere della Sera: “L’ho incontrata, è una donna straordinaria”. “Fascismo, noi incompatibili con qualsiasi nostalgia”

Paola Del Din con la presidente Giorgia Meloni (Foto Corriere della Sera)
Paola Del Din con la presidente Giorgia Meloni (Foto Corriere della Sera)

La dedica della festa della Liberazione 2023 alla partigiana friulana della Osoppo Paola Del Din (“donna straordinaria”), la dichiarazione netta e inequivocabile dell’incompatibilità con il fascismo e l’intensione di ritrovare una concordia nazionale.

Nel suo primo 25 aprile da premier, Giorgia Meloni affida a una lettera al Corriere della Sera «alcune riflessioni che mi auguro possano contribuire a fare di questa ricorrenza un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell'Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia».

E lo fa – lo ricordiamo – dedicando la ricorrenza alla partigiana di casa nostra, Paola Del Din che ha incontrato di recente.

Il libro
Paola Del Din, l’agente segreto che venne paracadutato in Friuli
Paola Del Din in divisa britannica col padre Prospero a Roma nel 1945

«E lo faccio - aggiunge - con la serenità di chi queste riflessioni le ha viste maturare compiutamente tra le fila della propria parte politica ormai 30 anni fa, senza mai discostarsene nei lunghi anni di impegno politico e istituzionale».

 «Da molti anni – scrive Meloni - e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo.

Stiamo dalla parte della libertà e della democrazia, senza se e senza ma, e questo è il modo migliore per attualizzare il messaggio del 25 Aprile.

L'editoriale
La partigiana, il 25 aprile e le chiacchiere

Perché con l’invasione russa dell’Ucraina la nostra libertà è tornata concretamente in pericolo.

È, questa, una convinzione che ho rafforzato grazie all’incontro con una donna straordinaria, Paola Del Din.

Durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica. Fu la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra. Il suo coraggio le è valso una Medaglia d’oro al valor militare, che ancora oggi, quasi settant’anni dopo averla ricevuta, sfoggia sul petto con commovente orgoglio.

Della Resistenza dice: «Il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora».

Nell’Italia repubblicana è stata insegnante di Lettere e, nonostante i suoi quasi cento anni, continua ad accettare gli inviti a parlare nelle scuole di Italia e del valore della Libertà.

Dedico questo giorno a lei, madre di quattro figli e nonna di altrettanti nipoti, ma anche, idealmente, di tutti gli italiani che antepongono l’amore per la propria Patria a ogni contrapposizione ideologica».

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