Diede fuoco a cinque automobili: chiesti 4 anni per il piromane

I fatti a Buja nel 2023. Il pm: incastrato dal cellulare, dalle telecamere e dagli abiti trovati in casa. La difesa del sospettato ha chiesto l’assoluzione: «Identificazione incerta»

Alessandro Cesare
L’intervento dei vigili del fuoco davanti all’autofficina di Buja
L’intervento dei vigili del fuoco davanti all’autofficina di Buja

Nelle prime ore del 17 settembre 2023 un incendio divampato a ridosso dell’autofficina “Pauluzzo&Calligaro” di Buja, in via Osovana, causò la distruzione di cinque automobili. Le successive indagini dei carabinieri consentirono di individuare il presunto piromane, un cinquantenne del luogo, Manuel Molinaro. Rinviato a giudizio, venerdì nel tribunale di Udine si è svolta l’ultima udienza del processo, quella che precede la sentenza, attesa per il 17 ottobre.

Il pubblico ministero Elisa Calligaris ha chiesto per Molinaro una condanna a 4 anni di carcere per le ipotesi di reato di incendio doloso e di furto. Hanno invocato l’assoluzione per il loro cliente, invece, gli avvocati Matteo Della Pietra e Claudio Nadalin. A loro avviso «dalle immagini recuperate dalle telecamere non è possibile stabilire che la persona ritratta sia Molinaro, inoltre i vestiti sequestrati in casa sua non sono compatibili con quelli ritratti nei video e la ricostruzione degli spostamenti dell’uomo la notte dell’incendio non è verosimile».

Di diverso avviso il pm Calligaris, che nella sua requisitoria, ricordando l’accuratezza degli accertamenti svolti in sede di indagine, ha dato per certo che Molinaro sia il piromane di Buja. «L’abilità di Molinaro a maneggiare innesti era già nota per precedenti indagini sul suo conto – ha detto Calligaris –. A questo vanno aggiunte le intercettazioni ambientali, le celle del telefono e l’esito della perquisizione domiciliare oltre alle verifiche eseguite dai Ris di Parma, i quali hanno espresso un giudizio di riconducibilità degli abiti ritrovati a casa dell’imputato con quelli indossati dall’uomo ripreso dalle telecamere. Molinaro è il piromane che ha determinato la distruzione delle cinque vetture».

Una posizione frutto delle indagini portate avanti dai carabinieri, secondo cui è Molinari l’uomo ripreso dalle telecamere comunali e da quelle private nella notte del 17 settembre, mentre in sella a una mountain bike con la forcella gialla (risultata rubata poche ore prima: per questo l’uomo deve rispondere anche di furto) si avvicina all’autofficina Pauluzzo e Calligaro, con un sacchetto di plastica e una tanica bianca.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo, per un risentimento nei confronti di uno dei titolari dell’attività, avrebbe appoggiato il recipiente con il liquido infiammabile su una Lancia Y10 posteggiata nel piazzale dell’officina, con il tappo parzialmente svitato, per permettere al carburante di finire sotto l’utilitaria. L’innesco ha fatto il resto: il rogo, propagandosi, ha distrutto altre quattro vetture. A notare il fuoco era stato un passante, che aveva subito allertato i pompieri, impegnati a circoscrivere rapidamente l’incendio per evitare si propagasse al vicino distributore della Ip. A chiedere la condanna di Molinari sono stati anche i legali dei proprietari dell’officina, Antonio Rigo e Angela Di Marco.

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