Folla in festa a Marano per San Vio

Barche a motore e non più a remi: l’innovazione della celebrazione secolare

MARANO LAGUNARE. «Rispettare le tradizioni per mantenere viva la fede». Lo ha detto domenica mattina il vescovo Andrea Bruno Mazzocato partecipando per la prima volta a una delle feste religiose più antiche (1362), quella dei patroni di Marano San Vito, Modesto e Crescenza.

Significative le parole del vescovo dopo le polemiche per l’indizione del consiglio comunale la sera del 15 giugno, quando si traslavano le reliquie dei santi dalla chiesetta del cimitero a quella parrocchiale per essere esposte alla venerazione dei fedeli.

Il corteo è partito poco dopo le 9 dalla chiesa percorrendo le vie del centro accompagnato dalla banda Stella Maris e dai canti patriarchini del coro Marano Canta fino al molo, dove c’erano barche impavesate messe a disposizione dai pescatori e quelle a remi della Voga maranese.

Con il grido «Procedamus in pace» la processione presieduta da monsignor Mazzocato ,accompagnato da don Sandro Tirelli e da autorità civili e militari, ha avviato il corteo di barche con le reliquie dei santi Vito, Modesto e Crescenza. Arrivati al centro della laguna, dopo la solenne benedizione e il lancio dei fiori, il ritorno con il primo sbarco davanti al cimitero.

Di nuovo tutti in processione fino al cimitero di San Vio, un tempo isoletta della laguna oggi unito alla terraferma. Nel pronao della chiesetta dedicata a san Vito il presule ha celebrato la messa. Al termine del rito, ritorno in paese dove, dopo lo sbarco, la processione è ritornata alla chiesa per il Te Deum finale.

Da tempo immemorabile la festa di San Vito è scandita dal susseguirsi di eventi che sono sopravvissuti ai secoli: unica innovazione le barche a motori e non a remi. In questa occasione il paese dà il meglio di sé proponendosi ad abitanti e ospiti – “i foresti”, cioè tutti quelli che non sono maranesi – addobbato come nelle grandi occasioni Marano sa fare. Ecco allora il centro storico imbandierato con i gonfaloni e le tradizionali bandierine.

Questa singolare celebrazione, nel suo piccolo imponente, vede tutti i portatori vestiti con paramenti particolari e tradizionali. Accanto alla parte liturgica quella folcloristica, con la sagra del pesce organizzata dai “Cani sciolti” che ha attratto tantissima gente.

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