Febbre da esame per novemila studenti: ma solo il 49% sa in cosa consiste la riforma

La nuova maturtià prevede due prove scritte (anziché tre) e un colloquio senza tesina. Si parte il 19 giugno con il tema d’italiano. Serpeggia l’incertezza tra i ragazzi
Gli studenti dell'istituto agrario "Serpieri" di Bologna impegnati nella prima prova scritta di italiano a Bologna, 20 giugno 2018. ANSA / GIORGIO BENVENUTI
Gli studenti dell'istituto agrario "Serpieri" di Bologna impegnati nella prima prova scritta di italiano a Bologna, 20 giugno 2018. ANSA / GIORGIO BENVENUTI



UDINE. Spedite in archivio le cene di fine anno, le goliardate tipiche degli ultimi giorni di scuola e le ultime interrogazioni, i 9.195 studenti delle quinte superiori di tutta la regione si preparano all’esame di Stato. Faranno da “cavie” i maturandi di quest’anno, visto che la prova che chiude il ciclo di studi delle superiori ha subìto una serie di modifiche: gli scritti passano da tre a due, con l’addio all’odiato quizzone, mentre il colloquio orale si svilupperà a partire dall’estrazione di un materiale contenuto nelle buste predisposte dalla commissione.



La carica dei 9 mila


Ai blocchi di partenza dell’esame di Stato si presenteranno oltre 9 mila studenti del Friuli Venezia Giulia. Stando ai dati del Ministero dell’Istruzione sono 4.157 i maturandi della provincia di Udine, 2.472 quelli di Pordenone, 939 a Gorizia e 1.486 a Trieste, a cui si aggiungono i 141 candidati esterni, che sosterranno la prova da “privatisti”. Le classi coinvolte in regione sono complessivamente 508, che saranno “vagliate” da 263 commissioni.




Due prove scritte


La principale novità riguarderà la seconda prova scritta, da quest’anno con due materie, in base all’indirizzo di studio. Non ci sarà più il “quizzone”, cioè la prova scritta multidisciplinare, e scomparirà all’orale la tesina. Al suo posto gli studenti dovranno scegliere lo spunto da cui iniziare il colloquio sulla base di tre proposte fatte dalle commissioni esaminatrici. La prima prova scritta, quella di italiano, si svolgerà mercoledì 19 giugno. Tra le tracce non ci sarà il tradizionale tema di storia. Gli studenti si dovranno, invece, misurare con tre tipologie di prove (tipologia A, due tracce – analisi del testo; tipologia B, tre tracce – analisi e produzione di un testo argomentativo; tipologia C, due tracce – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità) in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico, per un totale di sette tracce.


Dubbi, perplessità e tanta confusione: ecco cosa ne pensano studenti e prof della nuova maturità
A partire da sinistra, in alto: Lisa Marin, Piero Dal Poz, Caterina Moro, Matteo Rizzi, Rachele Benvenuto e Alex Colle

Più marcato il restyling della seconda prova (in programma il 20 giugno), che diventa multidisciplinare: le due materie del liceo classico saranno latino e greco, matematica e fisica per lo scientifico, scienze umane e diritto ed economia politica per il liceo delle scienze umane-opzione economico sociale, discipline turistiche e aziendali e inglese per l’istituto tecnico per il turismo, informatica e sistemi e reti per l’istituto tecnico indirizzo informatica, scienze degli alimenti e laboratorio di servizi enogastronomici per l’istituto professionale per i servizi di enogastronomia.



Il colloquio


L’orale, che si svolgerà secondo il calendario organizzato da ogni istituto, inizierà con la scelta dello studente tra tre buste contenenti degli spunti sulle materie svolte durante l’anno. I materiali saranno preparati dalle commissioni esaminatrici sulla base di un documento prodotto da ciascun consiglio di classe. In questo modo la commissione potrà tenere conto del percorso didattico effettivamente svolto. Una parte dell’orale, inoltre, sarà dedicata all’esposizione delle esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte e delle attività fatte nell’ambito di “Cittadinanza e costituzione”, sempre tenendo conto delle indicazioni fornite dal consiglio di classe sui percorsi effettivamente svolti.


Studenti confusi


A oggi un 1 maturando su 4 rischia di non presentarsi a scuola il primo giorno d’esame, quello dello scritto d’italiano: il 20 per cento a cui è stata chiesta la data della prova (che è il 19 giugno) ha candidamente risposto che non ne ha idea, mentre un 6 per cento varcherebbe la soglia del proprio istituto in un giorno diverso. È quanto emerge da una
Appena il 49 per cento dei maturandi sa cosa lo aspetterà (la nuova struttura delle tracce, con la doppia analisi del testo e il tema argomentativo al posto del saggio breve); nel restante 51 per cento la confusione regna sovrana. E, andando avanti con i quesiti, la situazione peggiora.

Sul capitolo commissione di maturità, unico elemento che è rimasto invariato rispetto al recente passato, quasi il 30 per cento del campione si mostra impreparato. Non solo, il 29 per cento non sa ancora quale sia la nuova scala di punteggio per gli scritti (si passerà dalla valutazione in quindicesimi all’uso dei ventesimi).

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