Ecco come avviene il ritorno in classe ai tempi del Covid, le regole e i divieti

Banchi, professori, mascherine. Non c’è uno di questi fronti su cui la scuola italiana riuscirà a farsi trovare pronta, al suono - scaglionato - della prima campanella. Mercoledì è il giorno clou, la data simbolo scelta dal governo per la ripartenza anche se, alla fine, non tutte le Regioni hanno deciso di riportare gli studenti tra i banchi, veri o virtuali che siano.
Chi tornerà in classe, molto spesso lo dovrà fare con le mascherine comprate dalle famiglie perché gli 11 milioni di dispositivi in viaggio dal centro alle Regioni in moltissimi casi non ha raggiunto il target previsto. Orari ridotti e didattica a distanza Ancora più che per la mancanza di insegnanti, molte scuole si sono trovate in ginocchio alla vigilia della riapertura anche per la scarsità di bidelli.
Le convocazioni del personale Ata sono andate deserte e le scuole, dalla sera alla mattina, hanno dovuto comunicare alle famiglie la partenza ritardata o a orario ridottissimo. E se per gli studenti più piccoli, delle elementari e delle medie, non si può fare ricorso alla didattica a distanza, nelle superiori non si contano i casi di orari provvisori con due ore di scuola a settimana e il resto da casa.
Gli enti locali e le scuole hanno fatto i salti mortali per arrivare alla ripartenza nel rispetto delle linee guida arrivate frammentariamente e in certi casi fuori tempo massimo. In ritardo anche le comunicazioni alle famiglie e ai ragazzi che devono ricominciare la scuola.
E tra le incognite del primo giorno c’è il grande nodo dei trasporti declinato sugli ingressi scaglionati: saranno sufficienti i mezzi? Si rispetteranno le misure di sicurezza a partire dal distanziamento? Nelle grandi città, le aziende di trasporto hanno previsto un impiego straordinario di personale a terra, per controllare i bus, dare informazioni, gestire eventuali situazioni problematiche.
Ma in alcuni casi saranno in strada anche volontari di protezione civile, in caso di bisogno per gestire i flussi degli studenti che ritornano a spostarsi nelle ore di punta. L’incubo contagi Questa enorme macchina organizzativa si è messa in moto con un obiettivo principale: limitare il più possibile il numero dei contagi. Gli esperti non hanno dubbi: l’apertura delle scuole porterà un aumento della circolazione del virus. La possibilità di controllarlo e contenerlo con tamponi e chiusure locali, talvolta anche solo di singole classi, sarà un vero stress test per il Paese che, dopo un lunghissimo lockdown, cerca di ritrovare un po’ di normalità imparando a convivere con il virus anche tra i banchi.
LE REGOLE
- Misurarsi la febbre. Dopo la colazione la misurazione della temperatura: è questa la prassi prima di uscire di casa. A scuola non si entra con più di 37.5°. La febbre va misurata a casa in base alle misure decise dal comitato tecnico scientifico e dalle linee guida dei ministeri per il ritorno a scuola. Alcuni istituti, tuttavia, prevedono il controllo della temperatura con il termo scanner anche all’ingresso. Succede specialmente in molti asili comunali dove sarà misurata la temperatura al bambino ma anche alla persona che lo accompagna a scuola.
- Trasporti pubblici. Gli autobus e i pullman viaggiano all’80% della capienza su tutto il territorio nazionale: le aziende di trasporto hanno aumentato la frequenza prolungando l’orario di punta in modo da coprire le fasce di ingresso e uscita scaglionata degli studenti. Nelle stazioni dei treni e della metropolitana potrebbero esserci ulteriori controlli della temperatura sui passeggeri. Per le giornate di avvio, molte aziende di trasporto e amministrazioni comunali impiegheranno personale a terra e volontari di protezione civile per informazioni e controlli.
- Ingresso a scuola. Gli ingressi scaglionati riguardano tutti gli studenti e, per i più piccoli, anche i loro genitori: per i bambini delle elementari stop alla flessibilità sui ritardi. Anche un solo bambino che si presenti a scuola fuori orario rischia di far saltare il piano delle entrate scaglionate a piccoli gruppi e spesso anche con percorsi diversificati. Gli accompagnatori si fermano alla porta e non sarà più consentito lasciare libri e quaderni in classe né introdurre a scuola oggetti diversi: dai caschi per chi viaggia in moto alla borsa della ginnastica per chi fa sport.
- Mascherina obbligatoria. Bambini e ragazzi devono indossare la mascherina quando entrano a scuola ma anche durante gli spostamenti all’interno degli edifici scolastici: i dirigenti hanno predisposti percorsi di entrata e di uscita ma anche indicazioni per entrare e uscire nei bagni con adesivi e segnaletica che varia da scuola a scuola. Previsti diversi punti di igienizzazione delle mani. La mascherina si toglie soltanto una volta raggiunto il banco, durante le lezioni, se l’organizzazione dello spazio interno garantisce la distanza di un metro tra le bocche dei ragazzi.
- Distanza di sicurezza. Non ci può essere deroga alla distanza di sicurezza tra gli studenti a scuola tanto che, dove non sono arrivati i banchi singoli, gli studenti indossano la mascherina anche durante le lezioni. Questa soluzione, inoltre, può durare solo pochi giorni. Qualche istituto è stato costretto a soluzione creative come far sedere i bambini sul lato corto dei banchi da un metro e venti di lunghezza. Il commissario Arcuri e la ministra Azzolina hanno assicurato che i banchi monoposto saranno consegnati entro ottobre.
- Distanza dalla cattedra. Precauzioni ulteriori sono state prese per quanto riguarda la disposizione delle cattedre degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado. Il Comitato tecnico scientifico ha ritenuto insufficiente un metro di distanza per i docenti perché, parlando ad alta voce, le famose goccioline (droplets) possono raggiungere una distanza maggiore. Per sicurezza, quindi, lo spazio da garantire tra le cattedre e la prima fila di banchi sarà di almeno due metri. Ovviamente la distanza di sicurezza tra insegnanti e studenti andrà mantenuta anche durante le interrogazioni. Se il prof passa tra i banchi dei suoi studenti deve indossare la mascherina.
- Gli orari d'uscita. Così come avviene all’ingresso, anche le uscite saranno scaglionate per evitare assembramenti. Le lunghe code di studenti davanti ai cancelli, almeno per quest’anno, saranno solo un ricordo. Per gli alunni delle superiori, comunque, l’impatto è minimo mentre sarà complicata la gestione per le famiglie degli studenti più piccoli che dovranno aspettare i figli davanti alle scuole. Dagli istituti i dirigenti raccomandano massima puntualità: in caso di ritardo si raccomanda di avvisare la scuola.
- Il tempo pieno e la mensa. Il momento del pranzo viene considerato uno dei più critici perché è più difficile garantire il distanziamento sociale. Le scuole che sono riuscite a riaprire le mense (perché hanno spazi a sufficienza o perché non le hanno riconvertite in aule) prevedono un accesso scaglionato per evitare il più possibile il contatto fra classi diverse. Molti istituti, però, hanno fatto un’altra scelta: il pranzo si consuma in aula sui banchi. Ad ogni studente sarà consegnato un lunch box personale. Prima e dopo il pasto andranno igienizzate le superfici.
- Palestre e laboratori. L’attività fisica se possibile va svolta all’aperto. Qualora non ci fossero le condizioni, in palestra bisogna mantenere almeno due metri di distanza sia tra gli studenti che tra uno studente e l’insegnante. Sono inoltre fortemente sconsigliati gli sport di contatto come la pallacanestro e il calcio. Non tutte le palestre, però, saranno disponibili: molti istituti le hanno convertite in aule per la necessità di garantire il distanziamento sociale. Per quanto riguarda laboratori e biblioteche, gli accessi saranno sempre contingentati in base alla dimensione dei locali.
- Le pause. Ricreazione in cortile bye bye. Durante l’intervallo non ci si potrà spostare dalla propria aula: si vogliono evitare gli assembramenti anche nei corridoi e nei bagni - dove si può accedere a turno e i bidelli devono sanificare dopo ogni utilizzo - ma anche la promiscuità tra le classi. Com’è noto, al primo caso positivo di Covid la classe va in quarantena. Per questo è essenziale che i contatti tra una classe e l’altra di studenti siano evitati in modo da ridurre potenziali contagi.
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