Ecco chi sono i primi indagati per le magliette e gli slogan "Centro stupri"

La prima accusa è relativa al messaggio contenuto nella maglietta, mentre la seconda è legata ai post sui social network che sono stati pubblicati quando la vicenda è diventata di dominio pubblico

UDINE. Sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Udine per le accuse, a vario titolo, di istigazione a delinquere e incitamento all'odio razziale in relazione alla vicenda della t-shirt «Centro Stupri» indossata a San Daniele del Friuli e della targhetta con lo stesso appellativo a Lignano.

Gli indagati sono i ragazzi che hanno indossato la maglietta: Alberto Dall’Ava, Gianluca Vidoni, Andrea Zovatto, Giacomo e Giovanni Minini, Francesco Diasparra e Luca Cristofoli. L'ultimo nome è quello di Matteo Ciotti, che non indossava la t-shirt, ma che ha prenotato il tavolo in discoteca.

Secondo quanto si è appreso, la prima accusa è relativa al messaggio contenuto nella maglietta, mentre la seconda è legata ai post sui social network che sono stati pubblicati quando la vicenda è diventata di dominio pubblico. Dalla Procura di Udine si apprende anche che l'indagine è ancora in corso e che sono al vaglio le posizioni di altre persone.

Possibile, quindi, che altri vengano iscritti nel registro degli indagati già nelle prossime ore quando terminerà la prima fase di accertamenti. Nei giorni scorsi il Questore di Udine aveva già disposto la chiusura per 15 giorni dei due locali dove i giovani avevano indossato la maglietta - a San Daniele del Friuli - e dove avevano cenato, a Lignano Sabbiadoro, accreditandosi come appartenenti al sedicente «Centro Stupri».

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