Droga alle medie preso lo spacciatore

È un 19enne: nel casco nascondeva dieci pastiglie di metanfetamina Una è stata ingerita da una ragazza, che si è sentita male in classe
Di Christian Seu

Ha ceduto alcune pasticche di metanfetamina al fratello minorenne. Che, a sua volta, ha consegnato una delle pasticche nelle mani di una compagna di classe di una scuola media dell’hinterland udinese. La giovane, pure lei minorenne, è stata male dopo averla ingerita: soccorsa, è stata curata in ospedale.

I carabinieri della stazione di Feletto Umberto, assieme ai colleghi del Nucleo operativo hanno arrestato nella serata di giovedì un diciannovenne straniero, residente da anni in Friuli con la famiglia. Nel casco che il ragazzo utilizzava quando si spostava in scooter, i militari dell’Arma hanno trovato una decina di pastiglie di metanfetamina, droga sintetica in cristalli derivata dall’anfetamina, utilizzata come stimolante.

Una di quelle pastiglie - è questa la direzione in cui si muovono gli investigatori - è stata inghiottita dalla ragazzina che giovedì mattina si è sentita male in classe. Il giovane compagno di scuola che le ha fornito lo stupefacente è il fratello minore dell’arrestato, ora in carcere per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I carabinieri indagano per individuare i canali di approvvigionamento della metanfetamina, anche per capire se la droga fosse destinata al mercato udinese. Nell’ambito della perquisizione i militari hanno sequestrato anche lo smartphone del ragazzo, nel tentativo di ricostruire le dinamiche che hanno permesso al giovane di entrare in possesso della droga. I nominativi dei protagonisti della vicenda sono coperti dal riserbo che il caso impone, perché nell’episodio sono coinvolti due minori. Gli atteggiamenti dei giovanissimi si innestano peraltro in un quadro di marcato disagio.

La giovane, pur rimanendo sempre cosciente, aveva accusato durante l’orario di lezione giramenti di testa, dolori diffusi e difficoltà motorie, di cui si era reso conto l’insegnante in quel momento in cattedra. La ragazza aveva confermato il malessere, poi accertato anche dal personale del 118, arrivato a scuola per prestare le prime cure alla minorenne. Trasportata al Pronto soccorso dell’ospedale civile, è stata trattenuta in osservazione nella struttura sanitaria: i primi accertamenti hanno comunque escluso complicazioni di qualsiasi natura.

Secondo una prima ricostruzione la ragazzina avrebbe ingerito la pasticca di metanfetamina almeno un’ora prima di accusare il malore: è probabile che abbia ricevuto la sostanza psicotropa prima dell’inizio delle lezioni, dalle mani del compagno di scuola (i due ragazzini non frequentano la stessa classe dell’istituto), assumendola poco dopo. Sono immediatamente scattate le indagini dei carabinieri, intervenuti a scuola anche per raccogliere le testimonianze dei compagni di classe della ragazza.

Comprensibilmente abbottonato il dirigente della scuola dove è avvenuto l’episodio: «Nessuno è indenne di fronte a questa vicenda, che colpisce con forza il nostro istituto e che fa riflettere sulle responsabilità educative e formative di tutti, dalle famiglie all’ambito scolastico. Da parte nostra abbiamo dato massima disponibilità alle forze dell’ordine per fornire gli elementi utili alle indagini, che sono ancora in corso».

Secondo il preside, «l’episodio non è da sottovalutare, considerato l’ambito in cui è maturato: è necessario mantenere gli occhi vigili per prevenire questo genere di fenomeni, coinvolgendo nei processi formativi non soltanto la rete scolastica, ma tutte le figure che collaborano nell’educazione dei ragazzi».

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