Dipendenza da gioco in aumento le slot e le persone in cura

In 169 si sono rivolti nell’ultimo anno ai servizi sociali. Martedì in commissione la norma contro le ludopatie

UDINE. Sono 169 le persone che si sono rivolte ai servizi sociali per disintossicarsi dal gioco solo nel 2016, facendo aumentare complessivamente a 421 il numero di pazienti in cura. Il fenomeno delle slot machine non accenna ad arrestarsi.

Nella nostra regione, infatti, sono installate oltre 9.500 macchinette (300 in più rispetto alla rilevazione precedente) e l’azzardo si “mangia” 1.348 milioni di euro l’anno. La dipendenza dal gioco è molto seguito dalla Caritas che per un biennio, ha potuto usufruire di un apposito supporto finanziario della Federazione delle Bcc del Fvg.

In regione si spende un miliardo e 300 milioni al gioco d’azzardo


In provincia di Pordenone, con il progetto “Attenti al Gioco!”, la cooperativa sociale Piccolo Principe di Casarsa della Delizia, da un paio d’anni, attraverso il sostegno economico dell’amministrazione regionale, ha messo in campo un lavoro svolto sui canali dell’informazione e della prevenzione.

«Il lavoro di prevenzione si rivolge soprattutto ai giovani – spiega Luigi Cesarin, presidente di Piccolo Principe – per proporre una cultura del gioco “sano” con iniziative realizzate insieme ai centri di aggregazione giovanile della Destra Tagliamento. Un’azione che ha portato la cooperativa ad avviare una collaborazione anche con il presidio locale di “Libera”».

Ma anche la Regione ha deciso di fare la sua parte con alcune proposte che vanno a modificare la legge regionale 1/2014. La stretta passerà attraverso i contributi. Gli esercizi pubblici che si doteranno delle macchinette non riceveranno più un euro Ralla regione.

Non solo. È previsto anche un rincaro dell’aliquota Irap elevata allo 0,92%, il massimo consentito dalla legge finanziaria, a partire dall’1 gennaio 2018. Viceversa chi farà a meno di slot e videolottery potrà avere una riduzione pari alla stessa percentuale. Inoltre rispetto all’attuale legge approvata nel 2014 la misura dei 500 metri di distanza dai punti sensibili (scuole, chiese e ospedali), come divieto a installare slot machine, sarà retroattiva.


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Bar e tabacchini dotati di sale giochi dovranno smontare quindi le apparecchiature entro tre anni. Il periodo si eleva a cinque per le sale scommesse. Nella legge è inserito anche l’obbligo di esporre il materiale informativo sui rischi del gioco d’azzardo all’interno dei locali e il divieto assoluto di pubblicità sul territorio regionale. Previsti ampi poteri ai sindaci che stabiliranno la durata delle chiusura delle sale.

Martedì le proposte elaborate da un tavolo tecnico – presidente Gino Gregoris (Cittadini) – arriveranno alla terza Commissione. Per giugno probabilmente è atteso il voto del consiglio regionale. «Siamo consapevoli che queste misure non saranno sufficienti per contrastare completamente questa piaga. Ma è un punto d’inizio, un segnale che vogliamo dare insieme a una legge – voto da approvare in consiglio regionale».
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