Clima, rischio e rigenerazione: a Lignano 180° il confronto sulla sostenibilità

A Riviera la prima edizione del festival dell’ambiente. Tra i temi al centro del dibattito, l’impatto del cambiamento climatico sulle coste friulane e le strategie di mitigazione

Chiara Dalmasso
L’assessore Marco Donà è intervenuto durante la prima giornata del Festival
L’assessore Marco Donà è intervenuto durante la prima giornata del Festival

Temperature che si alzano rapidamente, eventi meteorologici estremi, siccità alternata a bombe d’acqua e di grandine in periodi in cui fino a qualche anno fa non ce lo saremmo mai immaginato: l’impatto dei cambiamenti climatici è un’urgenza di cui cittadini e istituzioni devono farsi carico.

A Lignano Riviera, il tema è al centro di una due giorni dedicata alla sostenibilità: sotto il tendone bianco del parco Unicef, tra venerdì 13 e sabato 14, prende vita la prima edizione di Lignano 180°, un festival che mira a ragionare sulle principali criticità e a ipotizzare soluzioni, con l’aiuto di ospiti di grande levatura.

I saluti istituzionali

«Un orgoglio poter accogliere questa iniziativa – ha detto il sindaco di Lignano Laura Giorgi – che dimostra come la nostra città sia sempre stata un esempio di sostenibilità e attenzione all’ambiente». Introdotte dal vice-direttore Nem con delega al Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, tante le istituzioni che si sono alternate sul palco, per salutare un evento che si configura come un’assoluta novità.

Al via il festival Lignano 180°, l'assessore Donà: "Partiamo dalla nostra storia per prepararci al futuro"

«Lignano è terra e acqua, una città con una storia recente ma che necessita di grande attenzione e di una progettazione coraggiosa» ha aggiunto Marco Donà, assessore comunale ai Lavori pubblici. A portare i saluti anche il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin, che ha ricordato il valore turistico della località marittima più grande del Friuli Venezia Giulia, Giorgio Venier Romano, vice presidente del Consorzio di bonifica della pianura Friulana e Salvatore Benigno, presidente del Cafc, sollecito nel chiarire come l’ente di cui è responsabile «sia attivo con progettualità a favore delle reti idriche ma anche dell’educazione dei cittadini, per essere più resilienti verso il futuro».

All’organizzazione del festival ha partecipato, oltre al Comune di Lignano, l’Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia, presieduta da Loreto Mestroni, che ha definito Lignano 180° «il punto di partenza per il futuro del litorale dell’Alto Adriatico». Presente e partecipe, infine, Francesca Rizzani, la neo-presidente dell’Ordine degli Architetti – il convegno conferisce crediti formativi alla categoria –: «Siamo qui – ha detto – a disposizione come mediatori di conoscenza e di confronto, perché è importante comunicare i progetti e stare tutti seduti allo stesso tavolo».

L’impatto sulla costa friulana

Sostenibilità e resilienza: queste le parole chiave del primo intervento del pomeriggio di ieri. Antonella Peresan, ricercatrice dell’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) ha analizzato gli effetti dei cambiamenti climatici sulle coste friulane, proponendo modelli fisici e strategie di mitigazione multirischio.

«In un contesto di grande fragilità e repentini mutamenti, è fondamentale fare prevenzione, agire sull’esposizione al rischio con una progettazione adeguata, che sia esteticamente gradevole e al contempo funzionale» ha detto la ricercatrice, spiegando che «la definizione di modelli di azione per affrontare, per esempio, terremoti, incendi e tsunami, deve tenere in considerazione prima di tutto le persone, i cittadini, che devono sapere come comportarsi in una situazione di emergenza».

La consapevolezza, in questo senso, diventa «un supporto per i decisori e una sfida per architetti e ingegneri, chiamati a cercare idee innovative». Lignano, così, può diventare una utile palestra per loro, «per trovare soluzioni efficaci e attrattive».

Gli scenari futuri

Se la ricerca è la chiave di un futuro più sostenibile, ecco che il panel successivo si è dedicato alla presentazione delle attività del progetto iNest (Interconnected Nordest Innovation Ecosystem), finanziato da fondi europei e descritto dai docenti dell’università di Trieste Elena Marchigiani e Ludovico Centis e discusso successivamente con gli ingegneri Massimo Ventulini, vice-direttore del Consorzio di bonifica della pianura friulana, Michele Mion, direttore della Divisione depurazione e del servizio Engineering di Cafc Spa, e con il professor Marco Petti, del dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell’ateneo di Udine.

Gli interventi hanno affrontato da diverse prospettive la ricerca condivisa dagli urbanisti dell’ateneo giuliano e dello Iuav di Venezia, con un focus specifico sulla pianificazione spaziale integrata e sulla mobilità sostenibile terra-mare in Friuli Venezia Giulia: l’urgenza è sempre la stessa, cioè il confronto con i tempi brevi delle emergenze e con quelli più lunghi dei cambiamenti climatici strutturali in atto.

Le idee per lignano

La rigenerazione del territorio passa anche per i concorsi di idee, come ha dimostrato la parentesi che Lignano 180° ha dedicato a Terraviva, una piattaforma dedicata all’organizzazione di concorsi internazionali di architettura e design. Omar Rota ed Eugenia Bolla, i due fondatori, oltre a descrivere la mission, hanno presentato i risultati di due concorsi dedicati a Lignano – Golden Sand Waterfront e Lignano Pinewood – che si ponevano l’obiettivo di selezionare idee e progetti per la rigenerazione urbana di alcune zone della città, nello specifico la spiaggia e la pineta. I risultati sono visionabili all’interno di una mostra allestita proprio dove in questi giorni si svolge il Festival, al parco Unicef di riviera. 

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