Deruba il parroco in canonica dopo avergli chiesto aiuto

Denunciato un uomo di 54 anni: ha sottratto 110 euro dal portafogli del prete Don Ottavio: era venuto da me 15 giorni fa e gli avevo dato altri soldi



. Ruba al parroco il portafoglio, dopo che aveva già chiesto e ottenuto aiuto da quest’ultimo qualche settimana prima. È successo nella tarda mattinata di venerdì nella parrocchia di Santa Maria ad Nives di Osoppo.

Verso quell’ora, monsignor Ottavio Zucchetto si era assentato un attimo per una breve commissione in banca e in quel momento un uomo della zona di 54 anni è entrato in canonica dove, come è risultato in seguito, ha aperto la stanza dell’ufficio di don Ottavio e si è impossessato del portafoglio della parrocchia con dentro 110 euro che il sacerdote aveva lasciato sulla scrivania. Al suo ritorno dalla banca, monsignor Zucchetto ha trovato l’uomo che aveva già conosciuto alcune settimane fa insieme alla collaboratrice della parrocchia, che aiuta a tenere in ordine i locali. Dopo aver salutato il parroco l’uomo gli ha chiesto venti euro e il prete è andato nel suo studio dove tuttavia non ha trovato il portafoglio.

«Quando se n’è andato – spiega don Ottavio – ho chiesto alla nostra collaboratrice come ha trovato la porta dell’ufficio e lei mi ha risposto che era aperta. Io ho chiamato quell’uomo e gli ho chiesto perché mi aveva derubato. Lui all’inizio ha negato quello che aveva fatto. Così, alla fine, ho sporto denuncia il giorno dopo ai carabinieri».

Don Ottavio è rimasto colpito da quel comportamento: quell’uomo era venuto in parrocchia una quindicina di giorni prima, dicendogli che era appena uscito di prigione dove era finito ingiustamente sei anni prima perché gli avevano chiesto di condurre un’auto dalla Slovenia in Friuli in seguito risultata carica di armi. Chiedeva dunque un prestito di 50 euro al parroco per riuscire a trovare un posto in cui dormire: «Solitamente – dice don Ottavio – se vengono in parrocchia migranti io li indirizzo verso la Caritas, ma in quel caso, trattandosi di una persona della zona, ho voluto aiutarlo direttamente, visto che esprimeva una necessità di quel momento». Dopo quello che è successo venerdì, il sacerdote con i suoi collaboratori ha cercato notizie su quell’uomo e dopo una rapida indagine in rete, ha scoperto che quanto riferito sulla sua detenzione in prigione si riferiva a una decina di anni prima. Dunque, l’uomo gli aveva mentito anche in quell’occasione. Il parroco, che spesso si trova ad affrontare tante richieste di aiuto, ha dovuto confrontarsi con la disonestà di qualcuno che ha approfittato di lui: «Purtroppo – commenta don Ottavio – oggi molti vivono di espedienti e dimostrano poco rispetto nei confronti degli altri. Del resto – commenta don Ottavio – anche chi oggi dovrebbe dare il buon esempio poi spesso fa tutt’altro e alla fine sembra che il mondo insegni a comportarsi in modo scorretto verso gli altri». —

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