Dentisti, nuova tecnica dalla California

Si chiama Pst. E’ un approccio rivoluzionario al problema delle recessioni gengivali che affliggono tre persone su dieci.
Il dottor Pietro Ciriani è il primo dentista italiano a praticare la “pinhole surgical tecnique”. Fratello di Luca e Alessandro, volti noti della politica (consigliere regionale il primo e presidente della provincia fino a qualche giorno il secondo), e dell’orefice Fabio, con gioielleria a Fiume Veneto, è tornato da Los Angeles con un’innovativa tecnica di chirurgia gengivale non invasiva.
«E’ una rivoluzione – ha assicurato il dentista, che esercita da oltre 20 anni –. La terapia tradizionale prevede interventi chirurgici veri e propri, con incisioni, suture e quindi notevole disagio post operatorio. Spesso è necessario compensare al deficit di tessuto con prelievi dal palato o da altri siti all’interno della bocca. La tecnica Pst pratica, invece, lo spostamento del bordo gengivale attraverso piccoli fori praticati nella parte più bassa della mucosa e l’uso di particolari strumenti. Il tutto in normale anestesia locale e senza necessità di bisturi e suture».
Gengiviti e parodontiti sono diffuse e rendono deboli, infiammate o danneggiano le gengive facendo venir meno la loro funzione di sigillo intorno ai denti. «E' stato questo il problema che ho affrontato nello studio del dottor John Chao a Los Angeles, inventore geniale di questa tecnica – ha raccontato sulla nuova terapia Ciriani che lo studio a Fiume Veneto in via Fiume Piccolo 2 –. Le recessioni gengivali scoprono i colletti dei denti e predispongono alle carie della radice e sono motivo anche di inestetismi del sorriso. Sono dovute a spazzolamento scorretto e troppo aggressivo, accumulo di tartaro o a parafunzioni, come il digrignamento notturno».
Non tutti i casi possono essere risolti con questa tecnica: la chirurgia orale e parodontale “classica” non va in soffitta. «La spinta pubblicitaria, spesso indiscriminata e fuorviante, invita a risolvere i problemi dentari attraverso sbrigative terapie implantari – ha proseguito Ciriani anche a proposito delle fughe dei pazienti verso gli ambulatori dell’Est europeo –. Sono sempre più convinto dell’importanza di intervenire facendo in modo che i miei pazienti mantengano la propria dentatura naturale il più a lungo possibile, con una scrupolosa prevenzione e profilassi. Sono orgoglioso di essere il primo dentista italiano a essersi avvicinato alla nuova tecnica».
Chiara Benotti
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto