Dalle autostrade agli aeroporti: una “cupola” pilotava gli appalti

Maxi-operazione della Guardia di Finanza: nel mirino 150 opere pubbliche (tra cui la Terza corsia della A4), cento indagati
Sono 400 i finanzieri del Comando Fvg impegnati nel triveneto e in tutta Italia in acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri disposti dalla Procura di Gorizia in enti pubblici e societa' per indagini su appalti di opere pubbliche per un valore di oltre un miliardo di euro, 21 novembre 2018. L'inchiesta ipotizza turbative d'asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche frodi nella realizzazione di ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali costruite utilizzando materiali difformi da quelli dichiarati. ANSA/GDF GORIZIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Sono 400 i finanzieri del Comando Fvg impegnati nel triveneto e in tutta Italia in acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri disposti dalla Procura di Gorizia in enti pubblici e societa' per indagini su appalti di opere pubbliche per un valore di oltre un miliardo di euro, 21 novembre 2018. L'inchiesta ipotizza turbative d'asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche frodi nella realizzazione di ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali costruite utilizzando materiali difformi da quelli dichiarati. ANSA/GDF GORIZIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Inchiesta Grande Tagliamento: appalti truccati, indagini su 150 gare per oltre un miliardo di euro

INCHIESTA GRANDE TAGLIAMENTO, I NUMERI

  • 100 indagati
  • 120 società coinvolte
  • 220 soggetti sotto osservazione (tra funzionari, titolari di aziende e dirigenti)
  • 150 appalti nel mirino
  • 1 miliardo di euro il valore delle opere
  • 400 finanzieri coinvolti
  • 13 le regioni coinvolte
  • 16 le stazioni appaltanti dove sono stati sequestrati documenti

COME FUNZIONAVA IL MECCANISMO

  • Un nucleo di aziende che opera tra Friuli Venezia Giulia e Veneto si accordava per suddividersi le gare d’appalto in particolare per opere di asfaltatura e rifacimento strade.
  • Le aziende decidevano di volta in volta su quale ditta puntare per tentare di vincere la gara
  • Alle ditte più piccole veniva “promesso” un occhio di riguardo in caso di subappalti, che in diverse circostanze superavano la quota del 30% prevista dalla legge
  • In diversi casi le Fiamme gialle hanno accertato che le aziende hanno presentato documentazione falsa sulle dotazioni logistiche e strumentali, in maniera da incrementare il punteggio tecnico delle gare d’appalto
  • E’ stato accertato l’utilizzo di materiali non certificati, difformi da quelli dichiarati e in quantitativi inferiori a quelli richiesti e fatturati
  • Sono emerse gravi violazioni di natura ambientale, con scorciatoie sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi

 

UDINE. Una “cupola” a trazione friulano-veneta, che si accordava per spartirsi gli appalti pubblici, decidendo di favorire le aziende di costruzioni che facevano parte del cartello. Un miliardo di euro il valore complessivo delle opere sotto la lente di ingrandimento. L’elenco dei lavori è lunghissimo: dalla Terza corsia della A4 alle strade di Umbria e Marche danneggiate dalle scosse di terremoto del 2016, passando per il rifacimento delle piste degli aeroporti del Triveneto e delle banchine degli scali marittimi e fluviali.

Il procuratore: "Nessun rischio di crolli per le opere interessate, non bloccheremo i cantieri"
Bumbaca Gorizia 21.11.2018 Operazione GDF corruzione © Fotografia di Pierluigi Bumbaca


Sono oltre cento gli indagati nell’inchiesta della Procura di Gorizia: nessuno è stato arrestato, al momento. L’attività investigativa, scaturita dagli accertamenti della Guardia di Finanza del capoluogo isontino interessa aziende di costruzioni, enti, consorzi e Comuni di quattordici regioni italiane.

Quattrocento finanzieri ieri mattina sono entrati in azione per acquisire e sequestrare atti e documenti nelle sedi di sedici stazioni appaltanti. Le ipotesi di reato contestate sono associazione a delinquere, turbativa d’asta, inadempimenti e frodi nelle pubbliche forniture, violazioni nelle leggi sui subappalti e concussione. E sono state accertate anche gravi violazioni di tipo ambientale, legate allo smaltimento dei rifiuti di cantiere.

Grande Tagliamento

L’indagine è scattata un anno e mezzo fa, dopo una serie di controlli che hanno interessato le procedure d’appalto per la riqualificazione di corso Italia, a Gorizia. I lavori, aggiudicati a una ditta di Bari, erano stati poi affidati a due ditte venete, in violazione alle norme sui subappalti. Gli approfondimenti della Fiamme Gialle della Compagnia goriziana hanno scoperchiato un pentolone ribollente di pratiche collusive, che hanno coinvolto decine di aziende.

Oltre 400 finanzieri coinvolti nell’attività investigativa «La mafia non c’entra nulla»


A tessere la tela quello che gli investigatori hanno definito come «un nocciolo di ditte» che operava tra Friuli e Veneto (da cui il nome dell’operazione, “Grande Tagliamento”, dal fiume che scorre tra le due regioni), cabina di regia che negli ultimi tre anni ha messo lo zampino su 150 gare d’appalto per lavori pubblici sparsi in tutto lo Stivale. Le procedure di affidamento al centro delle indagini riguardano la manutenzione e la costruzione di strade, autostrade, ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali, edifici, opere fluviali e di sistemazione idraulica, acquedotti, gasdotti, opere marittime e lavori di dragaggio, impianti di bonifica e protezione ambientale.


Il meccanismo

Le aziende avevano costruito un oliato sistema di comunicazione orizzontale. Che permetteva di far filtrare tra le ditte l’intenzione di partecipare o meno a una gara piuttosto che a un’altra, ma anche l’entità e i contenuti delle offerte da formulare, in modo da permettere di volta in volta all’impresa della “cordata” individuata di aggiudicarsi l’appalto alle condizioni più favorevoli.

La costituzione di quelli che sono a tutti gli effetti da considerare cartelli alteravano di fatto l’esito delle gare, mettendo fuori gioco le imprese regolari e distribuendo gli appalti tra un numero ristretto di aziende d’accordo tra loro. L’attività investigativa ha permesso di accertare come si siano costituiti appositamente associazioni e raggruppamenti temporanei d’impresa che esistevano solo sulla carta, talvolta organizzati chiamando in causa ditte di piccole dimensioni e che operavano sul territorio dove si sarebbero dovuti svolgere i lavori, con l’assicurazione di un coinvolgimento nelle fase di assegnazione dei subappalti.

Maxi inchiesta della Gdf in Fvg: appalti truccati, nel mirino i cantieri dell'A4 e Trieste Airport


Materiali non a norma

Non solo. Alcune imprese sono accusate di aver messo a punto un vero e proprio sistema di “degrado programmato” delle infrastrutture: i lavori sono stati eseguiti al risparmio, con materiali non certificati e differenti da quelli previsti dai capitolati. Con un obiettivo: costringere gli enti appaltanti a bandire nuove gare per la riqualificazione delle superfici stradali ammalorate. Gare alle quali, ovviamente, si presentavano con concrete possibilità di spuntarla, anche presentando offerte in fase di gara dichiarando- secondo la Procura - dotazioni strumentali e logistiche di cui in realtà non erano in possesso.

Autostrade e aeroporti

In questa fase l’attività di discovery degli atti tocca praticamente tutti gli enti gestori della rete autostradale del Triveneto (Autostrade per l’Italia, Autovie Venete, Concessioni autostradali venete e le strutture commissariali per la Terza corsia della A4 e per la Pedemontana veneta), della viabilità extraurbana (Fvg Strade, Veneto Strade, Anas), le società di gestione degli aeroporti (Aeroporto Fvg spa, Aer Tre, Save, la società di gestione dello scalo di Verona, e di quello di Bologna), oltre alla Regione Fvg, l’Autorità portuale di Trieste il consorzio che gestisce il porto di Monfalcone.

Sulla terza corsia dell’A4 "scambi di favori reciproci"
18 luglio 2017.Autovie Venete .Autostrada A4, cantieri terza corsia, conci, cartelloni stradali, cantiere sul Tagliamento, caselli autostradali, turismo, avvisi vs furti e abbandono animali, Alvisopoli..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone


«Siamo parti offese», la dichiarazione affidata a comunicati e agenzie da quasi tutte le società. I finanzieri hanno acquisito atti di gara anche in decine di Comuni di tutta la penisola, dal Veneto, alla Lombardia, passando per Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Abruzzo, Lazio, Sicilia e Sardegna. Ma pure Umbria e Marche: nel mirino degli investigatori anche la ricostruzione delle arterie danneggiate dal terremoto del 2016 e in particolare la Tre Valli, sulla quale è previsto un investimento da parte dell’Anas per 90 milioni di euro, la variante di Norcia e la galleria San Benedetto (due milioni).


 

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