Oltre 400 finanzieri coinvolti nell’attività investigativa «La mafia non c’entra nulla»
Il comandante regionale della Gdf: «È come una metastasi: alterata la libera concorrenza delle gare»

«Una metastasi. È stato come fare una Tac a un corpo malato: alla luce di quanto emerso, non c’è purtroppo da stupirsi che possano accadere tragedie come quella che ha interessato Genova e il ponte Morandi». Così il comandante della Guardia di Finanza del Fvg, il generale Giuseppe Bottillo, ha definito il sistema di corruttela e di illeciti oggetto dell’inchiesta sugli appalti, reso noto ieri, a 18 mesi dall’avvio delle indagini. L’ufficiale ha parlato anche di «indignazione» perché «quando si altera la libera concorrenza si crea un danno enorme in quanto vincono sempre gli stessi e le imprese oneste vengono escluse».
Un sistema in cui il «cittadino paga le tasse e poi paga anche in termini di incolumità, di pedaggi e altro». E sull’assenza di infiltrazioni mafiose. «Allora è ancora più grave questo fenomeno, perché significa che è sufficiente quello che esiste: persone che si riunivano a tavolino per spartirsi le gare». Infine, un’altra pista di indagine è «il danno ambientale causato dall’illecito smaltimento di rifiuti».
Come spiegato dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia, il colonnello Giuseppe Antonio D’Angelo, sono oltre 400 i finanzieri che da ieri mattina hanno setacciato centinaia di uffici e abitazioni per analizzare e sequestrare i documenti relativi ai bandi di gara e alle procedure seguite nel corso dell’attività di cantiere.
Complessivamente sono 130 le squadre delle Fiamme gialle attivate su tutto il territorio nazionale, coordinate dalla Procura di Gorizia e impegnate a operare in stretta sinergia con il comando provinciale isontino. Proprio la Compagnia Gdf di Gorizia ha dato il via all’attività investigativa. Che proseguirà anche nelle prossime settimane, con l’esame della documentazione sequestrata, a cui si affiancheranno interrogatori e verifica delle testimonianze dei soggetti (sono in tutto 220) a vario titolo coinvolti nell’inchiesta.
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