Dal consiglio regionale Fvg una proposta: “La Vespa venga riconosciuta patrimonio culturale italiano”
Ordine del giorno: la maggioranza di centrodestra fa proprio l’appello del presidente del Club Italia

UDINE. Tra l’impegno ad abbattere le liste d’attesa in sanità, la volontà di distribuire i ristori per i danni causati dal maltempo estivo, la necessità di dare sostegno a famiglie e imprese, l’esigenza di supportare l’azione degli enti locali, nell’ultima manovra finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia c’è stato modo di trattare anche temi più leggeri, come quello relativo all’appoggio a uno dei simboli indiscussi del made in Italy.
«La Vespa sia riconosciuta come “Patrimonio culturale italiano”».
È l’appello lanciato a livello nazionale dal Vespa Club Italia e fatto proprio dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Markus Maurmair con il sostegno dei capigruppo del centrodestra, che ha portato all’approvazione di uno specifico Ordine del giorno in consiglio.
«Con questo atto – ha spiegato Maurmair, imbeccato da uno dei tanti appassionati dell’area pordenonese – abbiamo chiesto alla giunta di impegnarsi con il governo affinché si riconosca all’iconico scooter l’espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese, ottenendo una tutela della Vespa dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina previste dalle misure contenute nel Green deal europeo, affinché non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio culturale italiano».
Un mezzo, quello della Piaggio, che può contare su migliaia di “proseliti” anche in Friuli Venezia Giulia, dove sono presenti 12 Vespa club con 1.500 iscritti. E non è un caso che proprio dal Fvg si levi la richiesta di far ottenere alla Vespa il riconoscimento di “Patrimonio culturale italiano”, visto che il 4 e 5 maggio 2024 toccherà a Udine ospitare il settantacinquesimo Congresso nazionale del Vespa Club Italia, fondato nel 1949. Sarà l’occasione per fare il punto sull’attività svolta in questi decenni e per pensare al futuro di un movimento che coinvolge sempre più appassionati, giovani compresi.
Una realtà che si trova a fare i conti, nei centri storici di molte città italiane, con il bisogno di far coesistere le esigenze riguardanti la qualità dell’aria con le emissioni di miscela (benzina più olio, non certo un toccasana per l’ambiente) dei mezzi storici “targati” Piaggio.
«La Vespa – ha ricordato Maurmair – è un modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946, che rappresenta uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo, tanto da essere giustamente considerata un’icona del “made in Italy” indicata a simbolo del design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e tecnica, da Milano a New York.
Stiamo parlando – ha aggiunto il consigliere di FdI – di una testimonianza dell’ingegno, della creatività e del saper fare che contraddistingue l’eccellenza della nostra manifattura. La Vespa non è solo un mezzo di trasporto, ma un’icona che ha attraversato da protagonista l’evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo dopoguerra, creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche e sociali».
Tutte considerazioni che hanno convinto la maggioranza in Regione a sostenere la proposta nata, a livello nazionale, dalla mente di Roberto Donati, responsabile allo sviluppo della crescita culturale e storica nell’ambito del Vespa club Italia.
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