Dal 2009 cancellate quasi 300 imprese

BRUGNERA. La Strada del mobile sarà una cattedrale nel deserto? Negli ultimi sei anni, dal 2009 al 2014, i dati della Camera di Commercio di Pordenone dicono che nei tre comuni cuore del distretto del mobile sono sparite ben 294 imprese, con preferenza per quelle del settore manifatturiero.
Nell’anno in corso, per il quale non ci sono ancora dati definitivi, si sono registrati otto fallimenti e due concordati liquidatori.
Dai dati appare chiara una frenata decisa rispetto al trend degli ultimi anni: le aziende che hanno resistito alla crisi degli ultimi anni, sono oggi più forti.
I dati elaborati dalla Camera di commercio registrano oltre 2.500 posti di lavoro persi negli ultimi sei anni.
Secondo tali rilevazioni, a Brugnera si sono perse complessivamente 90 aziende e 969 posti di lavoro; a Pasiano si sono perse 130 aziende e 759 posti di lavoro; a Prata di Pordenone sono sparite 74 aziende e 827 posti di lavoro. Il dato preponderante riguarda, ovviamente, il settore manifatturiero, motore dell’ “età dell’oro” per tutto il territorio: a Brugnera sono sparite 28 aziende e 848 posti di lavoro; a Pasiano 30 aziende e 687 posti di lavoro; a Prata 20 aziende e 884 posti di lavoro.
Quest’anno la situazione è stata la seguente: a Pasiano è fallita solo la ditta Nuova C.i.l. srl, che si occupava di coperture e serramenti; a Brugnera sono fallite: la ditta che realizzava impianti elettrici Em power engineering srl, la ditta di cappe aspiranti Perfim srl in liquidazione, la ditta di verniciatura mobili Verniciatura Lady sas e la ditta di lavorazione del vetro At srl in liquidazione.
A Prata sono stati registrati i fallimenti di: Pneumatek srl, che si occupava di impianti e attrezzature ad aria compressa, Pietro Sommario titolare dell’impresa individuale 2m, impresa di tinteggiatura, e la Pnp di Pivetta Claudio e C, vendita al dettaglio di mobili.
Hanno chiuso invece l’attività con un concordato: il mobilificio Leokam srl di Brugnera ed il mobilificio Santarossa di Prata. Tutti ora si affidano alla nuova Strada del Mobile per far ripartire il territorio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto