Pordenone Pedala da record: quasi cinquemila in sella per la 52ª edizione

Partecipazione straordinaria, pochi incidenti e grande organizzazione per la cicloturistica dedicata a Demetrio Moras. Roveredo in Piano accoglie per la prima volta la sosta intermedia

Laura Venerus

 

Una delle edizioni più riuscite sotto tutti i punti di vista: la straordinaria partecipazione, il meteo favorevole, il percorso suggestivo, i pochissimi incidenti, l’organizzazione impeccabile.

Non per niente il sindaco di Pordenone Alessandro Basso l’ha definita «il banco di prova per Capitale italiana della cultura». Ne ha dato spiegazione: il coinvolgimento del territorio, lo spirito di Demetrio nell’organizzazione, l’associazionismo, i valori identitari, Pordenone città, Pordenone e il suo circondario, Pordenone città internazionale, sport e tempo libero e tanti giovani e ragazzi che vi hanno partecipato.

La 52ª edizione della Pordenone pedala è stata una straordinaria festa della gente, di chi l’ha corsa, della città e dei paesi coinvolti lungo il percorso. E il fatto di non avere attraversato la Base di Aviano, a questo punto, non conta più e non ha inficiato l’ottimo successo, con una partecipazione come non si vedeva da tempo: se non si sono raggiunte le cinquemila presenze poco ci manca.

Tanti anche i gruppi: tra i più numerosi i Donatori, Tulipano, Visotto, Fiab Aruotalibera, Scout, Pordenone neroverde.

«È stato un percorso bello, lineare – ha commentato alla fine della manifestazione il presidente Luigi Tomadini –. Con la prima parte più faticosa per poi concludere in discesa, quando le gambe sono più stanche. Il passaggio a San Quirino è stato bene accolto e a Roveredo in Piano, dove abbiamo fatto la sosta intermedia, straordinario con sessanta volontari delle associazioni locali a dare una mano. Roveredo si è dimostrato uno dei comuni con cui è un piacere collaborare e nel quale torneremo».

Era la prima volta che il comune ospitava questo traguardo intermedio e la sosta in piazza è stata bella e ben organizzata. «Poi la corsa è proseguita per Pieve e Talponedo, due frazioni che scarsamente vengono coinvolte – ha aggiunto Tomadini –, ed è continuata a Porcia, dove l’accoglienza è sempre strepitosa». Suggestivo anche il passaggio davanti al duomo di Pordenone, chiesa giubilare e addobbata proprio per l’appuntamento di ieri.

«Non nascondo che ero preoccupato nei giorni precedenti – ha ammesso il sindaco di Roveredo in Piano Paolo Nadal –, invece è andato tutto bene e quello che mi porto nel cuore, per questa nostra prima esperienza, è la contentezza e la soddisfazione».

Il fatto che l’edizione sia ben riuscita è confermato anche dal responso della Croce rossa con cinque interventi in tutto, a detta degli operatori tra i più bassi mai registrati: un ricoverato per un malore non riconducibile alla corsa (episodi di vomito), una caduta e tre medicazioni.

Il vicecomandante della polizia municipale Danilo Dei Cas ha rilevato che, nonostante il percorso impegnativo con l’attraversamento della statale, il traffico è stato gestito molto bene.

«La città ha accolto con entusiasmo la 52ª edizione della Pordenone pedala, manifestazione storica che unisce sport, ambiente, socialità e scoperta del territorio – ha affermato il sindaco Basso, sul palco della manifestazione con gli assessori Tropeano, Diomede, Ceolin e i consiglieri regionali Costanza e Conficoni –. L’appuntamento di quest’anno è stato arricchito da un ricordo speciale: il decennale della scomparsa di Demetrio Moras, fondatore della cicloturistica, uomo capace di unire passione sportiva, spirito imprenditoriale e impegno culturale. Il suo esempio continua a vivere grazie al presidente Luigi Tomadini, al consiglio direttivo e a tutti i volontari che ogni anno rendono possibile questa giornata».

Un’anticipazione per l’edizione del prossimo anno: la corsa andrà, molto probabilmente, verso il territorio di San Giorgio della Richinvelda.

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