Da «non serve» a «darà sicurezza» l’autostazione divide Tarcento

TARCENTO
Sulla proposta di realizzare una stazione delle corriere nell’area di piazza Libertà, commercianti e cittadini di Tarcento sono divisi – come il consiglio comunale –, anche se per buona parte di loro si tratta di un progetto sproporzionato. In centro a Tarcento si discute della nuova autostazione introdotta dalla variante 40 al piano regolatore, approvata sabato dopo una consiglio comunale acceso e durato oltre 15 ore. «Essendo posizionati molto vicini all’area – dice Monica Clerici, della rivendita di formaggi Giorgione –, notiamo che c’è del disagio per le corse delle corriere la mattina. Il progetto forse dovrà essere limato nei dettagli, ma una stazione delle corriere ci sta per rendere tutto più agevole e garantire maggiore sicurezza».
Nella vicina fioreria “Donne di fiori”, la titolare Serena Snaidero è meno sicura: «Non ho dati sufficienti per dare un parere – dichiara –, ma credo che avremmo più bisogno di parcheggi, non vedo la necessità di una autostazione».
Dubbi anche per Marco Furlan, della farmacia Di Lenardo: «Potrebbe essere un progetto – afferma – non qualificante per il centro, dall’altro lato potrebbe invece essere utile per le persone più anziane che usano le corriere per raggiungere piazza Libertà e l’area commerciale di Tarcento. Spero che non si portino via altri parcheggi». In piazza si trova anche chi, come Silvio Molaro, raggiunge Tarcento ogni giorno in corriera da Pradielis di Lusevera: «Speriamo sia realizzata l’autostazione – sottolinea –, non è una cattiva scelta: ci sono stati alberi che sono caduti nell’area della pensilina, si metterà tutto in sicurezza».
Secondo l’edicolante Andrea Tosolini, l’autostazione «dovrà essere adeguata al paese: oggi dalle 6 alle 8 c’è una determinata quantità di studenti che arrivano con le corriere, ma per il resto delle ore non c’è molta gente; e con la pandemia si è ridotto tutto».
«È un progetto sovradimensionato – precisa Giacomo Cum fuori dall’edicola –, creerà problemi. E poi mi chiedo: si realizza un’autostazione per riqualificare una piazza?».
«C’è stato anche un concorso di idee – gli fa eco l’amico Luciano Missera – sul centro, vinto da Polesello, che non è mai andato avanti. Una stazione è superflua per il traffico che c’è in questo momento».
«Il progetto è troppo grande – rileva la parrucchiera Sonia Iob, in via Marinelli –: ci vorrebbe qualcosa di più piccolo. Oggi il traffico non è così rilevante, sarei favorevole a sistemare la piazza in altro modo». C’è anche chi come Tiziana Guerra, che gestisce il bar Marinelli, è interessato a capirci di più: «Non sono abbastanza informata ora, anche se sento i clienti discuterne spesso. È difficile ora per me comprendere quali potrebbero essere le conseguenze di quei lavori in centro». Anche Mara Mainardis, della vicina cartoleria, vuole saperne di più, mentre per Laura D’Odorico, della merceria, «la maggiore necessità è data dai parcheggi. Una volta c’era un’aiuola dove si fermavano le corriere, oggi la piazza è molto meno frequentata».
«Un’autostazione forse potrebbe servire – sostengono Paolo Pellarini e Marina Comelli della rivendita di biciclette Ecomotion su via Angeli –, ma non deve essere troppo grande. Ci sono comunque altre priorità, come per esempio la mancanza di un rete ciclabile in tutta Tarcento». —
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