Cordenons, cimitero infestato dalle api

I cittadini si rivolgono al Comune, l’amministrazione chiama i vigili del fuoco. Ma per la bonifica serve l’apicoltore

CORDENONS. Ogni estate, si ripropone il problema dei nidi di api, vespe o calabroni che infestano le abitazioni private e non solo. A Cordenons da diversi giorni sta succedendo anche al camposanto, dove all’ingresso dell’entrata secondaria del cimitero di via Cortina, l’amministrazione comunale è alle prese con un favo particolarmente popolato di questi insetti pericolosi nel caso pungano persone allergiche al loro veleno.

La loro presenza è stata notata da diversi visitatori del camposanto, già da una ventina di giorni. La scorsa settimana uno di loro ha anche segnalato il fatto all’ufficio tecnico del Comune e, non convinto della risposta ricevuta, ha voluto dare l’allarme attraverso il nostro giornale. «In municipio mi è stato risposto – ha riferito infatti questo cittadino – che l’amministrazione ha fatto intervenire i vigili del fuoco già tre volte. Conosco l’efficienza del loro lavoro e mi stupisce che in tre interventi i pompieri non siano riusciti a risolvere un problema di così circoscritte dimensioni, che comunque, se trascurato e soprattutto perché si presenta a pochi metri dall’ingresso del cimitero, potrebbe diventare pericoloso in caso di punture a persone allergiche al veleno di questi insetti». Il cittadino quindi solleva il dubbio che in realtà la richiesta di intervento non sia stata fatta. In loco è ben visibile il tentativo di risolvere la questione spruzzando lungo la fessura del materiale espanso.

«Il tutto tuttavia – ha fatto notare il cittadino – è stato fatto ad altezza uomo lasciano spazi liberi sia in basso che in alto, permettendo così agli insetti di continuare a uscire ed entrare nel favo. Un lavoro fatto bene invece sarebbe stato quello di chiudere ogni via di uscita dalla fessura muraria».

Non solo, l’area in questione non è stata nemmeno segnalata in qualche modo o isolata così da invitare i frequentatori del camposanto a tenervisi alla larga. Se è vero infatti che tali insetti non attaccano l’uomo se non vengono “stuzzicati” e che è quindi consigliabile evitare, nel passarvi accanto, ogni movimento troppo brusco, sarebbe comunque meglio provvedere al più presto alla disinfestazione.

«Siamo già intervenuti più volte – ci è stato risposto ieri dal medesimo responsabile dell’ufficio comunale – ma ora dovremmo chiamare l’apicoltore». La disinfestazione infatti è competenza di ditte specializzate, i vigili del fuoco intervengono solo in caso di difficoltà a raggiungere il favo in condizioni di sicurezza.

Milena Bidinost

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