Contrasto al gioco d’azzardo: a Udine orari ridotti per le sale slot

Locali e apparecchiature dovranno restare chiuse in città dalle 13 alle 14 e dalle 19 alle 20. Multe fino a 3 mila euro in caso di violazioni

Le nuove disposizioni si applicheranno dal 1º gennaio
Le nuove disposizioni si applicheranno dal 1º gennaio

Un primo passo per limitare il gioco d’azzardo e rendere gli orari meno attrattivi per le fasce di popolazione più vulnerabili. È questo lo spirito dell’ordinanza firmata mercoledì dal sindaco Alberto Felice De Toni, che introduce una nuova disciplina degli orari per le sale giochi e per gli apparecchi con vincita in denaro presenti in bar, tabaccherie e altri esercizi della città. Il provvedimento, predisposto dal Suap su proposta del vicesindaco Alessandro Venanzi pubblicato sempre martedì all’albo pretorio, entrerà in vigore dal 1º gennaio 2026.

L’ordinanza si inserisce nel quadro della normativa regionale vigente e rappresenta un adeguamento necessario a quanto previsto dalla Legge regionale n. 1 del 2014, che affida anche ai Comuni un ruolo attivo nella prevenzione e nel contrasto del disturbo da gioco d’azzardo. Udine avvia così un percorso di regolazione del settore, scegliendo di intervenire in modo graduale e coerente, con l’obiettivo di promuovere una maggiore tutela della salute pubblica.

I dati più recenti confermano la necessità di questo approccio. Nel 2023, in Friuli Venezia Giulia, i Servizi per le dipendenze hanno seguito 503 persone affette da disturbo da gioco d’azzardo, di cui 165 nuovi utenti, con un aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Una quota significativa, stimata tra il 35 e il 40 per cento dell’utenza regionale, si concentra nel territorio dell’ex provincia di Udine. Il fenomeno è in crescita soprattutto tra i ragazzi, i giovani adulti e la popolazione anziana.

Nel definire il provvedimento, l’Amministrazione comunale ha lavorato in stretto raccordo con il Dipartimento delle dipendenze e salute mentale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, che ha individuato alcune fasce orarie particolarmente sensibili. L’orario tra le 12.30 e le 14.30 è risultato più esposto per i giovani in età scolastica, mentre tra le 18 e le 20 è quella in cui si registra una maggiore frequentazione dei locali da parte di giovani lavoratori e di persone che vivono condizioni di fragilità o solitudine.

Sulla base di queste indicazioni, il Comune ha scelto di introdurre due pause obbligatorie del gioco, dalle 13 alle 14 e dalle 19 alle 20, mantenendo comunque i limiti massimi di esercizio già previsti dalla normativa regionale. Le sale giochi potranno quindi continuare a operare fino a 13 ore al giorno, nella fascia compresa tra le 7 e l’1 di notte, mentre negli altri esercizi gli apparecchi con vincita in denaro potranno funzionare fino a un massimo di 8 ore giornaliere, tra le 9 e le 23.

Per gli esercenti sono previsti alcuni obblighi chiari e semplici. Durante le fasce di sospensione del gioco, tutti gli apparecchi dovranno essere effettivamente spenti tramite l’apposito interruttore elettrico, in modo da impedirne l’utilizzo. Inoltre, tutti gli esercizi interessati dovranno esporre in modo ben visibile al pubblico, sia all’esterno sia all’interno dei locali, cartelli chiari e facilmente leggibili che indichino gli orari di apertura delle sale giochi o le fasce orarie di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro.

Il sistema sanzionatorio è pensato come strumento di garanzia del rispetto delle regole, più che come misura punitiva. Il mancato rispetto degli orari di apertura o di funzionamento potrà comportare sanzioni amministrative pecuniarie comprese tra 500 e 3.000 euro. La mancata esposizione dei cartelli informativi è invece punita con sanzioni più contenute, da 250 a 1.500 euro. Nei casi di violazioni ripetute, è prevista anche la sospensione dell’attività per un periodo che può andare da dieci a sessanta giorni.

«Questa ordinanza rappresenta un primo passo verso una logica di maggiore attenzione alle persone e alle categorie più fragili – spiega il Sindaco –. Adeguiamo la città al contesto normativo regionale e iniziamo a intervenire in modo intelligente e coerente, introducendo orari meno attrattivi per giovani e anziani. L’obiettivo è limitare lo stimolo al gioco e rafforzare una cultura della prevenzione, mettendo al centro la salute e il benessere della comunità». 

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