Consiglio di Stato: giù le scritte Dacia Arena dallo stadio

UDINE. È stata depositata la sentenza sull’appello proposto dall’Udinese al Consiglio di Stato, in relazione alla apposizione delle scritte Dacia Arena sulle due curve dell’impianto sportivo.
Tale sentenza conferma la precedente pronuncia del Tar: quest’ultimo aveva dichiarato legittimo il diniego dell’autorizzazione rilasciato dal Comune di Udine.
I giudici del Tribunale amministrativo regionale avevano, in buon sostanza, ritenuto che si tratta di «insegne pubblicitarie e non di esercizio».
La sentenza appena depositata, e di cui comunque l’Udinese si riserva l’impugnazione nelle sedi competenti, a parere della società «non ha alcun impatto sulle scritte attualmente apposte all’esterno dello stadio».
Il diritto a mantenere scritte riferite alla denominazione commerciale dello stadio (Dacia Arena) è infatti oggetto di un autonomo giudizio civile, attualmente pendente avanti al Tribunale di Udine e che vede la prossima udienza fissata a settembre di quest’anno.
Giudizio nel quale - rimarca la società bianconera - la possibilità di libero utilizzo del nome della struttura, cosiddetta “brandizzazione”, concetto del tutto diverso rispetto alla diretta pubblicizzazione di un prodotto, e che è questione assolutamente pacifica all’estero (per esempio, Allianz Arena), in Italia è stata per la prima volta sottoposta all’attenzione della magistratura.
Udinese Calcio, in attesa di conoscere l’esito di quest’ultimo giudizio, «vuole proseguire altresì nel dialogo con l’amministrazione comunale, in vista della piena valorizzazione degli spazi interni all’impianto sportivo, sulla base del progetto che è stato presentato nei giorni scorsi anche alla giunta comunale».
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