Come si sta muovendo il contagio in Friuli? La mappa e i dati sui tamponi, terapie intensive e nuovi casi (+72 in 24 ore)

Parte la sperimentazione dei test rapidi nelle scuole. L’assessore Riccardi: in 24 ore più di cinquemila tamponi

UDINE. Contagi sempre in salita in Friuli Venezia Giulia: ieri l’infezione da coronavirus ha colpito altre 72 persone. È il numero più alto dalla fine del lockdown, non si registrava dallo scorso 16 aprile. Tra gli infettati ci sono anche due bambini di pochi mesi, studenti e alunni di varie scuole della regione. Oggi negli istituti scolastici di Trieste parte la sperimentazione dei test rapidi, domani sarà la volta di Udine e Pordenone.



I dipartimenti di Prevenzione hanno avviato accertamenti anche sul personale di un’azienda triestina impegnata nel settore delle spedizioni, su un dipendente di Fincantieri e su alcuni lavoratori di imprese dell’indotto del colosso della cantieristica navale.

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La tracciatura dei contatti prosegue senza sosta: il numero dei tamponi aumenta di giorno in giorno, dagli oltre 3 mila test processati lunedì siamo passati ai 5.101 di ieri. Rispetto ai test, la percentuale dei positivi è pari all’1,48 per cento. A inizio pandemia non si andava oltre i 200 tamponi al giorno.

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In Friuli Venezia Giulia si contano 966 persone positive al Sars-Cov2. Sei i pazienti ricoverati in terapia intensiva, uno in più rispetto al giorno precedente, 26 quelli accolti in altri reparti dove, ieri, sono arrivati anche un sessantaquattrenne e un settantaseienne, rispettivamente, di Trieste e Udine. Complessivamente, in regione il coronavirus ha colpito 5.034 persone: 1.699 in provincia di Udine, 1.680 in quella di Trieste, 1.123 nel Pordenonese e 510 nel Goriziano. Altre 22 sono residenti fuori regione. In isolamento ci sono altri 913 pazienti. E se i totalmente guariti raggiungono le 3.713 unità, i clinicamente guariti si fermano a 21.



Accertamenti e conseguenti tracciamenti sono in corso in diversi istituti scolastici: all’Einaudi di Cervignano dove domani saranno effettuati i tamponi, nei licei Grigoletti e Majorana di Pordenone: in entrambi c’è una classe in quarantena. Sempre nel capoluogo della Destra Tagliamento, un caso positivo è stato riscontrato pure allo Ial e nella scuola materna Torre, mentre alla primaria di Moruzzo (Udine) sono risultati positivi un insegnante e due alunni. Dalla docente dell’istituto Buonarroti di Monfalcone colpita dal coronavirus, invece, sono state infettate alcune persone in ambito extrascolastico. Qui tutte le info sui kit per le scuole.

Oggi, assicura il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, «inizieremo a sperimentare nelle scuole di Trieste i test rapidi assieme al Veneto, la validazione del Governo risale a tre giorni fa». Domani i test rapidi prenderanno il via anche a Udine e a Pordenone. «Li misureremo per la prima volta, tutti speriamo che funzioni perché avere il risultato immediatamente ci consentirà di ridurre il peso sui tamponi classici e sul carico dei dipartimenti di Prevenzione».

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Altri due casi sono emersi tra i disabili seguiti dal Consorzio isontino servizi integrati (Cisi), mentre un’anziana di 83 anni colpita a Casa Serena di Pordenone è stata valutata in Pronto soccorso. In corso di accertamento un possibile caso di infezione di un operatore sanitario a Trieste. Come detto gli accertamenti sono stati indirizzati anche sul personale di un’azienda di spedizioni di Trieste, un dipendente e alcuni lavoratori dell’indotto di Fincantieri. La situazione non preoccupa Riccardi: «Nelle aziende – assicura – i contagi non stanno aumentando».

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«Era da un bel po’ di tempo che non si registravano 72 contagi in un solo giorno, la malattia si sta ridefinendo perché stiamo di più al chiuso. Si tratta di una crescita prevista». Il professor Vincenzo Della Mea, docente di Informatica medica del dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’università di Udine, continua a studiare i grafici (qui tutte le mappe e i dati) che evidenziamo anche l’aumento dei tamponi processati. «Si trovano più positivi perché si fanno più tamponi. Lo conferma l’indagine sierologica dell’Istat secondo la quale, durante il lockdown, il rapporto tra le persone con gli anticorpi e i positivi al tampone era 4 a uno. All’epoca venivano tamponate solo le persone che manifestavano i sintomi del Covid-19».

L’analisi dei dati promuove il metodo seguito per garantire la riapertura delle scuole dove «maestre e professori stanno facendo rispettare le regole e gli studenti si stanno comportando bene. I focolai presenti nelle scuole hanno origine familiare, l’importante è che i ragazzi non passino il virus ai compagni e questo non sta accadendo». Della Mea ritiene ancora «delicati» i passaggi relativi al trasporto pubblico.

«I numeri confermano che la Regione è in ritardo sull’esecuzione dei tamponi rapidi». L’affermazione del segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli, ha mandato su tutte le furie la maggioranza regionale di centrodestra anche visto che proprio oggi la sperimentazione prende il via a Trieste. Immediata la replica dei capigruppo del centrodestra: « È inaccettabile che il Pd punti il dito sulla gestione dell’emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 5 mila tamponi e i test rapidi sono in arrivo. Le accuse sono irricevibili e offensive nel momento in cui stiamo lavorando per sistemare il protocollo del Governo giallorosso, che mette in difficoltà il sistema scolastico».

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