Centinaia di genitori e insegnanti in piazza: "In classe a settembre, per il bene dei nostri figli"

Manifestazione in piazza San Giacomo e l'appello alle istituzioni: gli alunni sono stati abbandonati in questo periodo

UDINE. "La didattica a distanza non è la strada giusta, è solo una soluzione per le emergenze. Il governo deve avere il coraggio di tornare in classe, per il bene della scuola ma soprattutto degli studenti". È questo il messaggio che viene lanciato questa mattina, sabato 6 giugno, in piazza San Giacomo dove si sono dati appuntamento centinaia di genitori, insegnanti e cittadini per ribadire la necessità di tornare, tutti, sui banchi a settembre e per dire a gran voce che la scuola è "un pilastro della società" che non deve essere dimenticato.

No alle mascherine e alle barriere di plexiglass in classe: lettera-petizione di genitori e insegnanti
epa08418508 Teachers set up dividers on tables in a cafeteria of Duksoo High School in Seoul, South korea, 13 May 2020. The school will reopen on 20 May 2020. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT

I promotori della manifestazione – genitori, educatori, insegnanti ideatori dell’ “Appello per bambini e ragazzi”, il documento per la riattivazione dei servizi educativi e ricreativi che ha raccolto oltre mille firme in pochi giorni – non sono soli: in questi giorni una trentina di altri soggetti (tra associazioni, cooperative, nidi d’infanzia) ha dimostrato la volontà di prendere parte all’evento.

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Tra i politici presenti l'assessore all'Istruzione del Comune di Udine, Elisa Asia Battaglia, il consigliere Giovanni Govetto, il presidente consiglio comunale Enrico Berti, per la minoranza Federico Pirone (Progetto Innovare), Enrico Bertossi (Prima Udine), Lorenzo Patti e Riccardo Rizza (SiAmo Udine); Pier Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, i consiglieri regionali Furio Honsell (Open sinistra) e Massimo Moretuzzo (Patto per l’autonomia).

"Ci ritroviamo perché abbiamo un’idea comune di società – commenta una delle organizzatrici della manifestazione, Fabiana Dallavalle –. Siamo convinti che non è possibile ripartire senza una visione chiara sulla scuola".

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In questa fase 2 dell’emergenza si è già parlato di ripartenza, ma... "Questo non si può dire certo del comparto sociale ed educativo: i lavoratori, e sono tanti quelli coinvolti, sono fermi e per i bambini non c’è stata alcuna ripartenza – prosegue –. Ma la scuola è un presidio di crescita ed educazione, non un modo per occupare le ore, non uno spazio di intrattenimento che si può decidere di chiudere e tagliare: renderlo così fragile significa non avere una visione sul futuro".

L’evento vuole sottolineare anche quale deve essere il ruolo della didattica a distanza. "Ha tenuto davanti al monitor i bambini e i ragazzi per un periodo tollerabile, ma non ha nulla a che fare con l’educazione – riferisce l’organizzatrice –. A scuola si impara dalle relazioni, lo sviluppo cognitivo è legato ai rapporti con gli altri bambini".

"Anche io sono per il rientro in classe", ha commentato l'assessore Battaglia che al governo chiede di "ragionare sul futuro dei ragazzi ora perché settembre è domani e la soluzione bisogna trovarla subito".

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Nella mattinata in piazza San Giacomo si sono una serie di interventi. Tra questi anche il presidente del “Centro per la salute del bambino”, che coordina il progetto “Nati per Leggere”, Giorgio Tamburlini e le letture di due brani di Antonella Sbuelz e Angelo Floramo, scrittori e docenti

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