Sequals, arresto cardiaco in piazza: volontario muore a 76 anni
A nulla sono valse le manovre di rianimazione messe in atto dalle persone che gli stavano vicino, il 76enne è morto poco dopo in ospedale

Si è accasciato improvvisamente davanti agli occhi di molti che si sono prodigati per soccorrerlo. Tragedia ieri mattina in piazza a Sequals, durante il mercato settimanale, dove Fabrizio Tramontin, 76 anni, è stato colto da un malore improvviso che l’ha fatto cadere a terra. A nulla sono valse le manovre di rianimazione messe in atto dalle persone che gli stavano vicino, il 76enne è morto poco dopo in ospedale. Una scomparsa improvvisa quella dell’anziano molto conosciuto nella comunità di Sequals per il suo impegno nel volontariato.
Tramontin si trovava nell’area del mercato, quando è stato colto da un arresto cardiaco che l’ha fatto accasciare a terra. Le persone presenti gli hanno subito prestato soccorso, mentre è stato chiesto l’intervento degli operatori sanitari. In pochi minuti è arrivata sul posto un’ambulanza di Sequals, inviata d’urgenza dalla centrale della Sores. Gli infermieri hanno iniziato le manovre di rianimazione avanzata e defibrillato il paziente. Allertato in supporto anche il personale dell’automedica, che una volta raggiunta la piazza ha proseguito con i sanitari dell’ambulanza i tentativi di rianimazione. Le manovre sono proseguite fino all’arrivo in pronto soccorso all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dove però l’uomo è deceduto.
Una morte che piega nel dolore un’intera comunità. Alla moglie Odilia e alla figlia Serena è giunto il cordoglio del sindaco Enrico Odorico e di tutta l’amministrazione. Tramontin era molto presente nella quotidianità del suo paese, sia con il gruppo degli Alpini, che con la Pro loco, per la quale aveva svolto volontariato per diverso tempo.
A dedicargli un pensiero speciale sono anche gli alpini del gruppo di Sequals, raggiunti dalla notizia della sua scomparsa. «Siamo costernati – afferma il capogruppo Maurizio Rui – Fabrizio era sempre presente alle nostre cene. Era una persona davvero di compagnia. Il capannone che abbiamo qui a Biella ci ha dato una mano lui a costruirlo. Per anni ha lavorato in una cementeria, ma era bravo anche a maneggiare il ferro. Un grande amico degli alpini. Per il nostro gruppo è una grande perdita. Gli dedichiamo l’adunata e la sfilata».
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